Tre anni sono passati dall'uscita di
Khaos Legion e gli
Arch Enemy ne hanno visti di eventi accadere sotto i loro occhi. Dal vero e proprio terremoto dietro al microfono, con l'uscita di
Angela Gossow e l'entrata di
Alissa White-Gluz, alla sostituzione di
Christopher Amott con
Nick Cordle alla chitarra. Gli interrogativi verso questo nuovo album erano dunque numerosi, anche dovuti alle ultime uscite non proprio all'altezza del nome della band, e quanto mai giustificati. L'attenzione era concentrata indubbiamente sulla vocalist, ma anche sul resto del gruppo e sulla direzione musicale che la band avrebbe intrapreso e proposto al pubblico. Ai molti il tutto sapeva già di bocciatura annunciata, di già sentito o al peggio di un inevitabile declino dovuto ad una mancanza di ispirazione nel songwriting ed all'indecisione sul genere da adottare nel proseguo stilistico del gruppo. Le parole della nuova cantante sembravano poco più che affermazioni di circostanza: "Il mio obiettivo è quello di mantenere gli Arch Enemy vivi e vigorosi" oppure "Voglio aprire un intero nuovo capitolo per gli Arch Enemy, potente e diverso, rispettando sempre le legioni di fans che amano gli Arch Enemy tradizionali. I fans possono aspettarsi tonnellate di puro metallo". Tutti questi dubbi sono stati spazzati via dalla pubblicazione della canzone
War Eternal, title-track di questo nuovo album e dalla quale è stato pure realizzato un video. Probabilmente questo pezzo ha attirato su di se acclamazioni, ma anche critiche, tuttavia ha avuto in primo luogo il grande pregio di proporre degli
Arch Enemy inediti, legati al passato ed allo stesso tempo propositivi. Questo è probabilmente il fulcro di
War Eternal, un filo di nostalgia, rappresentate il primo sound della band, assieme ad una ventata di freschezza, cui hanno sicuramente contribuito
Alissa White-Gluz, che mantiene le caratteristiche vocali tracciate da
Angela Gossow, pur facendo sentir la differenza applicandone il proprio stile, ed una ritrovata vocazione nel songwriting, con parti melodiche alternate alla furia del swedish death ed accurati momenti strumentali.
È proprio la strumentale T
empore Nihil Sanat (Prelude in F minor) ad aprire
War Eternal. Un'oscura, tetra, misteriosa partitura di tastiera con un'altrettanto tenebrosa orchestrazione cedono il passo alla veloce ed aggressiva
Never Forgive, Never Forget in cui si dischiudono e scatenano le doti dell'intera formazione svedese. Si passa poi alla già citata title-track, riff possente, ritmo martellante ed un chorus ammiccante fanno di questo pezzo uno degli highlight del disco. Da segnalare in tutte le tracce è il gran lavoro delle chitarre, capaci di imbastire notevoli linee melodiche che adornano il potente riffing e gli accurati solos. Si passa poi all'altra traccia rilasciata prima dell'uscita, ovvero
As the Pages Burn, che si avvicina stranamente al sound del metalcore con un chorus imponente ed anche questa volta orecchiabile.
No More Regrets inizia con uno shredding sfrenato, che lascia il posto ad un riffing altrettanto strutturato ed alla bella esecuzione della vocalist. Ecco poi
You Will Know My Name, introdotta da una misteriosa melodia delineata dalle chitarre che poi reiniziano a macinare riff possenti e in questo caso rockeggianti. In questa traccia, altro highlight di
War Eternal,
Alissa White-Gluz mostra appieno le proprie dati, fondendosi alla perfezione con la musica. Dopo il melodico intermezzo di
Graveyard of Dreams, la breve e scatenata
Stolen Life regala poco meno di tre minuti di aggressività esaltata dal sempre ottimo lavoro delle chitarre. La seguente
Time Is Back è una delle tracce più pesanti dell'album, il solito riffing meticoloso è accompagnato da elementi orchestrali e da una notevole sezione ritmica.
On And On, più melodica ma con una sempre alta carica di intensità, trova nel chorus il momento migliore.
Avalanche porta un po' di epicità e per qualche momento permette di sentire il cantanto in pulito sovrapposto all'usuale scream/growl.
Down to Nothing non lascia un secondo di sosta, mentre la conclusiva
Not Long For This World è un anthem epico e cadenzato.
In conclusione,
War Eternal è un buon album che può rilanciare gli
Arch Enemy e che sicuramente farà discutere fans e non solo. Intanto è da lodare
Alissa White-Gluz che ha avuto l'onore e l'onere di sostituire una delle voci storiche, piaccia o meno, del Metal, in maniera più che buona e da segnalare una ritrovata ispirazione nel songwriting, che mancava da qualche anno. La guerra eterna è iniziata, scatenate pure i vostri commenti...
Video di War Eternal
Video di You Will Know My Name
Lyric video di As the Pages Burn