È sempre un piacere constatare che una band storica come i
Sinister sia ancora in giro, sebbene i fasti degli inizi siano ben lontani. Il precedente “
The Carnage Ending” mi aveva lasciato con l’amaro in bocca, un po’ per la produzione, dai suoni non troppo nitidi, e un po’ per l’aspetto compositivo, troppo piatto e monocorde.
Il nuovo “
The Post-Apocalyptic Servant” aggiusta un po’ il tiro, quantunque la produzione continui a non piacermi, per via del suono delle chitarre troppo zanzarose e confusionarie. Aggiusta il tiro perché il sound torna ad avere un minimo di dinamicità che fa di una canzone death metal una killer song e, soprattutto, per un certo flavour epico che rimanda a certe aperture di
Nile e
Morbid Angel.
“
The Sculpture Of Insanity” potrebbe averla tranquillamente composta
Karl Sanders. Notevole anche “
The Macabre God” e molto buona “
The End Of All Conquers”.
Il disco, tuttavia, perde un po’ di mordente via via che le tracce scorrono, anche se la title-track è un gran bel pezzo. I pezzi tendono a tralasciare quanto di buono avevano mostrato all’inizio per concentrarsi sul pestaggio forsennato degli strumenti.
Un altro aspetto che mi lascia perplesso è la voce del singer
Aad Kloosterwaard, gutturale e involuta, ma non sempre capace di esprimere una brutale potenza.
Chiudono il disco tre cover, che nulla aggiungono e nulla tolgono al valore di questo disco, valore che è discreto anche se non fa gridare al miracolo.
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