Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:44 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. ESSENCE OF HERESY
  2. HOUSE OF WORSHIP
  3. TREACHEROUS WATERS
  4. CLAWS
  5. DISFIGURED COLOSSUS
  6. SYSTEMATIC EXTINCTION
  7. TORMENT

Line up

  • Jay Newman : bass
  • Darren Verni : drums
  • Tim Bagshaw : guitars
  • Ryan Lipynsky : vocals
  • Stephen Flam : guitars

Voto medio utenti

Un super gruppo doom? Possibile? Auspicabile? Vero? No semplice realtà, ed è una realtà che è in giro da qualche annetto, dal 2011 per l’esattezza, da quando membri di Electric Wizard, Ramesses e soprattutto dei defunti Uneartly Trance decidono di dare vita ad una nuova creatura che, ovviamente, avrebbe dovuto raccogliere tutte le loro influenze e frustrazioni, intuizioni e manie … Così è stato e così di li a poco ci è giunto il loro omonimo album di debutto che si è dimostrato all’altezza delle attese grazie ad un sound molto corposo, prevedibile e discretamente coinvolgente … La prova del fuoco arriva con il qui presente follow up … beh se la band voleva vincere facile ci è riuscita perché per ammantarsi ancor più di leggenda, ha deciso di chiamare Stephen Flam, il mainmaster dietro i doom-deathers newyorkesi Winter , alla seconda chitarra … Il cambiamento è risultato senz’altro vincente e azzeccato infatti “Emanations” è “poco più” che un festival della pesantezza e del pachidermico, dove leggerezza e leggiadria sono termini aboliti nella musica del quintetto, solo continua e sofferta pesantezza … “Emanations” non è certo un album semplice o che si limita a ricalcare quanto fatto, cerca invece di liberarsi dalla storia dei propri creatori per andare verso qualcosa di lentamente digeribile, più death rallentato che doom vero e proprio … Prendete “House Of Worship” e vi sembrerà di ascoltare echi lontani di un death metal lento e catarroso, soporifero e distruttivo, quello degli Obituary , insomma , ma l’influenza sarà chiara e discreta allo stesso tempo, come a dire “conosciamo e rispettiamo i classici” ma anche noi sappiamo fare qualcosa … Grazie anche alla voce di Ryan Lipynsky, più rabbiosa che mai, si ha spesso l’impressione che le corde vocali siano veramente allo spasmo e che un prossimo sanguinamento possa travolgerci da un momento all’altro ( “Systematic Extinction” ) … “Treacherous Waters” e “Claws” rappresentano “l’ostacolo” di metà album, se riuscirete ad uscire indenni dalla disperata lentezza di questi due pezzi, il finale dell’album vi sembrerà una passeggiata … “Tormented” , pezzo posto in chiusura d’album, è li per riassumerci in 8 abbondanti minuti la ricetta della band fatta di riff lenti e pesanti, che fanno avanzare lentamente la musica del gruppo distruggendo e spazzando via tutto ciò che si pone davanti al proprio passaggio. Se in passato la band concedeva qualcosa alla psichedelia, in questo album tutto è dannatamente sottocontrollo, concepito, pensato e indirizzato verso la pesantezza e l’angoscia, ed è per questo che lo possiamo considerare un album “classico” , che piacerà ai più oltranzisti tra voi, a quelli cui il death piace “mortale” e il doom asfittico ...

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