Yob - The Illusion Of Motion

Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:56 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BALL OF MOLTEN LEAD
  2. EXORCISM OF THE HOST
  3. DOOM #2
  4. THE ILLUSION OF MOTION

Line up

  • Mike Scheidt: vocals, guitars
  • Isamu Sato: bass
  • Trevis Foster: drums

Voto medio utenti

La prima volta che mi capitò do ascoltare gli YOB, al tempo dell'uscita del primo full lenght, "Elaborations Of Carbon" del 2001, mi sono subito accorto di avere a che fare con una band assolutamente unica e incredibilmente personale. L'impatto sulle mie orecchie fu del tutto devastante, rapite dall'originale e fino ad allora per me inconcepibile unione tra doom, death, psych e rock, una fusione magnetica e ammaliante, uno stile unico e irripetibile, caratterizzato per prima cosa dal cantato onirico e lisergico del leader e chitarrista Mike Scheidt. Nei 3 anni successivi la band ha sfornato un secondo lavoro, Catharsis dello scorso anno, in cui la libera ricerca ed espressione sonora degli YOB si è spinta verso livelli sempre più alti: 3 sole canzoni per più di 45 minuti di doom e psych ad altissimi livelli, tanto da rendere meritevole il paragone con Jerusalem degli Sleep. L'autunno di questo 2004 ha portato l'uscita del terzo lavoro, il presente The Illusion Of Motion, il quale porta l'illustre firma della Metal Blade e che celebra definitivamente la grandiosità di questa formazione. 4 lunghi e sulfurei episodi costituiscono l'essenza del nuovo (capo)lavoro della band di Eugene, Oregon (USA), una monumentale esperienza psych doom che trascina la mente dell'ascoltatore in un viaggio senza dimensione né punti di riferimento. Electric Wizard, Sleep, Neurosis, High On Fire, Burning Witch? No. Nessuna indicazione, nessun termine di riferimento o paragone, YOB punto e basta. Nessuna band prima di loro si era mai spinta tanto in là nel dilatare, stravolgere, re-inventare e interpretare i classici standard e canoni del doom.
Pionieri, innovatori e stralunati interpreti di una nuova visione musicale in grado di trascendere qualsiasi limite spazio temporale e condurre alla radice dell'essenza heavy psych doom. The Illusion Of Motion si spinge un gradino oltre i propri predecessori, ancora più cupo, heavy, incredibilmente doom; ancora più pesante e ossessivo, estremo nei sempre più frequenti cantati growl e nel riffing di ispirazione death metal, come nella più movimentata "Doom #2". Il brutal doom dei Burning Witch incontra qui la classe e la sperimentazione dei Voivod più cervellotici e caotici, insieme alla sulfurea nebbia polverosa sollevata da Sleep ed Electric Wizard, ma con una pesantezza e lentezza inaudita, asfissiante, maniacale, esasperata negli oltre 26 minuti ai limiti del drone della conclusiva title track. Un viaggio complesso, tanto difficile quanto appagante, non per tutti, patrimonio prezioso di chi nella musica cerca qualcosa che vada oltre qualsiasi esperienza immaginabile, a limite del concepibile. Il genio degli YOB ritorna in una forma smagliante, dalla timbrica al vetriolo, così ossessivamente ammaliante e conturbante, della voce di Mike, alla sua chitarra, così unica e inconfondibile nelle parti pulite, sensuali e incantevoli, quanto devastante e opprimente quando sprigiona tutta la propria carica e aggressività nei riff ultra slow tanto amati dalla band. Più di un semplice e comune ascolto, The Illusion Of Motion rappresenta un esperienza totale, fisica e mentale, grazie alla quale abbandonarsi mente e corpo e lasciarsi trasportare ai confini delle proprie emozioni e sensazioni. Ancora una volta gli YOB, questa ai più sconosciuta incredibile creatura, hanno fatto centro, lanciando una nuova sfida verso l'estremo e consegnandoci un lavoro superlativo.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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