Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:53 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. INSIDE YOU
  2. TASTING THE TEARS
  3. ALONE AGAIN
  4. WAITING FOR SOMETHING
  5. SEEDS OF LOVE
  6. THE TRADE
  7. SOMETHING STRONG
  8. DON’T LISTEN
  9. IRIS
  10. LOVE FROM A STONE
  11. CLOUDS
  12. I WILL REMEMBER (QUEENSRŸCHE COVER)

Line up

  • Terence Holler: vocals
  • Eugene Simone: guitars
  • John Crystal: bass
  • Raffahell Dridge: drums
  • Rudj Ginanneschi: guitars
  • Gabriele Caselli: keyboards

Voto medio utenti

Pensare che una band brava e prolifica come gli Eldritch sia sempre stata "un passo indietro" rispetto ad altri nomi, sulla scena metal italiana, dà un pò fastidio. Da sempre il combo nostrano sforna con regolarità album belli e convincenti, attraversando tramite gli stessi un processo di crescita e maturazione costante. Ed il nuovo "Tasting the Tears" non fa eccezione.

Giunti al nono capitolo sulla lunga distanza, i livornesi tornano a fare quello che, secondo me, sanno fare meglio, ossia un power/prog che pesta molto ma che esalta le linee melodiche di Terence. Il riferimento potrebbero essere, almeno in fase di riffing, i Symphony X o (in alcuni casi) i Trivium, ma le soluzioni vocali e melodiche sono molto distanti dai nomi succitati, ripiegando invece su mood malinconici e più "dolci", aggiungendo ingredienti diversi ad una ricetta ancora una volta di successo.

"Tasting the Tears" si apre alla grande con la doppietta "Inside You"/ "Tasting the Tears", due belle mattonate nella faccia, con delle chitarre grosse così ed una produzione potente e roboante, che evidenzia le doti strumentali di ogni singolo elemento. Segue "Alone Again", sorta di mid-tempo queensrychiano, anche se il marchio di fabbrica è del tutto personale. Anche "Waiting for something" sposa chitarre enormi e melodie malinconiche, mentre "Seeds of Love" tira dritto pestando e miscelando melodia e potenza.

Se conoscete la band, un pò in tutto l'album potrete cogliere il fatto che gli Eldritch siano riusciti, in vent'anni e passa di carriera, a costruirsi un proprio trademark, che è stato nel tempo affinato e perfezionato; è molto facile qui individuare una band convinta di quello che suona, che ha costruito e curato ogni singola traccia con attenzione e rispetto per la propria storia musicale. E cosi, dalla metallosa strappalacrime "The Trade" alla thrasheggiante "Something Strong", dalla prog "Don't Listen" alla dolce ballata "Iris" (brividi), giù giù fino alla cover dei Queensryche "I Will Remember", vi ritroverete tra le mani un album solido, convincente, massiccio e completo. Davvero una bella esperienza in musica, complimenti.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 giu 2014 alle 16:50

Bravi Eldritch! Non sono mai stato un sostenitore di questa band anzi..... ho sempre trovato i dischi di esordio eccessivamente sopravvalutati dalla critica nostrana, ma devo ammettere che gli ultimi due dischi mi hanno convinto. In particolare questo Tasting the Tears è il disco più bello (IMHO ovviamente) che abbiano mai fatto. Dopo il capolavoro degli Elvenking, questo è il secondo disco "made in Italy" che apprezzo in questo 2014.........un caso più unico che raro XD

Inserito il 12 giu 2014 alle 01:21

Senza ombra di dubbio gli Eldritch sfornano uno dei lavoro migliori di tutta la loro discografia. Chi ha amato alla follia i loro primi tre CD non può lasciarsi sfuggire questa gemma preziosa....in ambito progressive power metal gli unici in grado di tenere loro testa in Italia attualmente sono i DGM.

Inserito il 11 giu 2014 alle 18:37

recensione ottima e veritiera...sempre bravi gli Eldritch...ma non un capolavoro come molti tempo fa decantavano...

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