Gli
Absolva hanno preso vita nel 2012, quando il percorso musicale dei Fury UK era ormai volto al termine, per l'iniziativa di Martin Mcnee e Chris Appleton, mentre il bassista Luke Appleton ha preso altre strade. Infatti, lo ritroviamo a tener compagnia a Jon Schaffer negli Iced Earth, anche se poi in realtà, su quello che è il secondo album di questa formazione di Manchester, dobbiamo registrare la sua presenza al fianco del fratello, pur solo come guest, un ruolo che condivide con il ben più famoso Doug Scarrat, proprio il chitarrista dei Saxon.
Per quanto sempre di Heavy Metal si tratti, quello proposto dagli Absolva su "Anthems to the Dead", non ricalca quanto proposto da Biff Byford e soci, infatti, siamo su coordinate più aggressive, con pochi sguardi verso l'Hard Rock e qualche legame in più con lo Speed.
Brani robusti come "In Some Wild Universe" o "Soul Remains" (con tanto di assolo di Doug Scarrat) hanno diversi punti di contatto con il miglior Blaze Bayley solista, un accostamento quasi obbligato dato che tutti e tre i musicisti che compongono gli Absolva (a completare il trio c'è il bassista Dan Bate) hanno fatto parte della live band di Blaze.
Heavy Metal quindi, dal discreto impatto frontale (l'opener "The Devil's Mouth", "Live for the Fight"), anche nell'episodio più epico e articolato come la conclusiva "Silent Sacrifice", con insistiti e riusciti spunti chitarristici ("Victimiser" o "Anthems to the Dead"), soluzioni che portano ad avere un occhio di riguardo per questo album e nei confronti di una band che contribuisce a tenere alto il nome del British Metal.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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