Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2004
Durata:46 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. NOT TODAY
  2. COMING ROUND
  3. EMPTY
  4. DROP THE GUN
  5. ALLISON
  6. MAYBE
  7. SHE WAS ALONE
  8. ANGEL OR DEVIL
  9. YOU DON'T NEED ME ANYMORE
  10. RUNAWAY
  11. WAR IS...
  12. MESSAGE

Line up

  • Ty Tabor: guitars, vocals
  • John Myung: bass
  • Rod Morgenstein: drums

Voto medio utenti

Quando Derek Sherinian abbandonò i Platypus, decretando di fatto la fine di quel progetto, i tre musicisti restanti decisero di dare un seguito alla loro collaborazione, formando i Jelly Jam. E così Ty Tabor (cantante e chitarrista dei King's X), John Myung (al basso nei Dream Theater) e Rod Morgenstein (drummer apprezzato nei Dixie Dregs e nel duo Rudess/Morgenstein) ebbero l'opportunità di dare nuovamente sfogo alla loro vena compositiva, cimentandosi con una proposta musicale decisamente meno progressive-oriented rispetto a quella dei Platypus, più vicina al rock vero e proprio. A distanza di oltre due anni dal primo capitolo di questa nuova avventura i Jelly Jam danno alle stampe la loro nuova fatica, intitolata semplicemente “2”. Questo nuovo album ci presenta delle composizioni più compatte e solide, un songwriting leggermente più lineare rispetto a quanto eravamo abituati a sentire dai tre musicisti americani: nell'ascolto delle dodici canzoni che compongono l'album l'influenza più evidente è certamente quella dei Beatles, in particolare nei ritornelli, mentre le sonorità e l'atmosfera generale dei pezzi sono molto vicine alla scena Alternative Rock americana (Matchbox 20 e Third Eye Blind su tutti) di metà anni '90, prima che venisse soppiantata nei palinsesti di MTV dal cosiddetto fenomeno New Metal. Il mood marcatamente Hard Rock di “Not Today” non deve trarre in inganno, perché quasi tutte le composizioni successive sono più leggere, orientate sull easy-listening. In “Coming Round” si avverte in maniera profonda l'influenza dei Baronetti di Liverpool, “Empty Scene” è molto vicina alle sonorità Alternative Rock, mentre il duo “Drop the Gun”-”Allison” è caratterizzato da una sorprendente presenza psichedelica. Tocca poi alla malinconica ballad “Maybe”, seguita da “She Was Alone”, molto beatlesiana nell'uso dei cori, e dalla rilassata “Angel or Devil”, impreziosita da fini armonie vocali, una canzone che mi ha ricordato molto lo stile degli Enchant. C'è spazio anche per struggenti sonorità acustiche (“You Don't Need Me Anymore”), quindi la trascinante energia di “Runaway” e la bizzarra “War Is...”, giocata sull'alternarsi tra versi aggressivi e ritornelli melodici. Conoscendo le capacità dei musicisti coinvolti nel progetto, pare quasi inutile spendere qualche parola sulla scrupolosità delle parti strumentali, così come sarebbe inutile dilungarsi sulla professionalità della produzione.
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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