Può sembrare strano far uscire una compilation con un solo full-lenght all'attivo, ma il dischetto in questione è una sorta di benvenuto nel roster che la nostrana
Code 666 dà ai black metaller americani
Imperial Triumphant. Qui dentro sono infatti raccolte alcune tracce dei primi lavori autoprodotti della band newyorkese che hanno la doppia funzione di fare da antipasto all'album
Abyssal Gods, previsto per inizio 2015, e di introdurre l'ascoltatore al suono particolare di questa band.
Per essere più precisi, sono qui contenuti il primo full lenght del gruppo,
Abominamentvm, della durata di appena 25 minuti, e l'EP
Goliath, che possono ora godere di un'esposizione migliore ed arrivare alle orecchie di tutti gli amanti della musica oppressiva, atmosferica, tecnica e decadente.
Si tratta infatti di black metal avanguardistico, che mitiga le classiche sfuriate del genere con momenti più ragionati, costruiti attorno a riff imprevedibili, a volte inusuali, che poggiano su cambi di tempo continui ed imprigionati in ambientazioni oscure, oniriche, quasi cinematografiche nella loro possenza. Sono percepibili a questo proposito influenze di band come
Deathspell Omega, Portal, Gorguts, Dysrhythmia e la tecnica, nonostante non venga ostentata, è di assoluto livello, con la sezione ritmica spesso sugli scudi a prendersi la scena. Batterista e bassista hanno infatti un passato in band di death metal tecnico, ovvero
Malignancy e
Pyrrhon (recensiti
qui poco tempo fa). Tutti i pezzi presenti sono davvero apprezzabili, vari, conturbanti e dimostrano le possibilità del multisfaccettato songwriting del terzetto, che sfodera il meglio nella doppietta finale
Sodom e
Gomorrah. Due brani di lunga durata, precedentemente apparsi nell'EP
Goliath, che paiono condensare all'interno micro-canzoni fatte di stati d'animo differenti che si alternano e articolano le loro spire nella vostra mente come incubi in espansione. Atmosfere disturbanti create da linee di basso malefiche, si fondono con la psichedelia delle chitarre che arpeggiano dissonanze e ci lanciano addosso riff compressi, neri, malati.
I brani presenti in questo CD comprendono, come detto, gli ultimi lavori del periodo 2012-2014, ignorando l'inizio della carriera degli
Imperial Triumphant, fatto di un demo ed un paio di EP ma anche di una personalità assai minore.
Non vado oltre. Nonostante
Shrine To The Trident Throne si tratti di un album assolutamente interessante e valente, contiene canzoni già edite, mi tengo invece per il piatto forte che, a questo punto, aspetto con impazienza.
Rivelazione.
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