Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2014
Durata:53 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. BELIEVE AGAIN
  2. THE GAME
  3. STEP BEYOND
  4. TO ASCEND
  5. IN A WORLD OF OUR OWN
  6. LIGHT OF THE AGES
  7. IT WAS ALL WE KNEW
  8. SUBWAY WALLS

Line up

  • Jon Davison: vocals
  • Steve Howe: guitar
  • Chris Squire: bass
  • Alan White: drums
  • Geoff Downes: keyboards

Voto medio utenti

Fuori il bravissimo Benoît David e dentro il delicatissimo Jon Davison dietro al microfono, ed ecco tornare gli inossidabili Yes, come dire: un monumento vivente al progressive. Certo che sto periodo, tra Genesis, Yes, Chicago, mi accorgo sempre di più che moltissime bands storiche sembrano non avere la minima voglia di mollare o riposare; la musica, checché se ne pensi, non è un lavoro. Non solo, almeno. E' una malattia, dalla quale non si guarisce mai.

Gli Yes, dicevamo. A tre anni di distanza da "Fly from Here" , i "ragazzi" tornano in studio e ci presentano "Heaven & Earth", che al primo ascolto è il classico album Yes degli ultimi tempi. Il che, per il sottoscritto, consiste in un prog rock delicato e molto elegante, che ha decisamente perso l'effetto sorpresa o la complessità in fase di arrangiamenti dei lavori passati, prediligendo un approccio più curato e morbido nelle scelte sonore. E così, quello che mi ritrovo ad ascoltare è un album piacevole ma a volte eccessivamente morbido, in cui la godibilissima mistura sonora di Squire e soci non mi solleva quasi mai il culetto dalla sedia. Complice di tutto ciò è forse anche la voce del nuovo Jon Davison (peraltro autore anche di quasi tutte le lyrics di questo album), un singer con una voce molto sottile, delicata, che per carità si installa perfettamente nel sound della band, ma che non mi emoziona più di tanto, a dirla tutta.

L'opener "Believe Again" parte quasi in sordina, con la chitarra di sua maestà Steve Howe ad accennare le note portanti di un motivo su cui, battuta dopo battuta, si innesteranno tutti gli altri. Bello il ritornello, come piacevole è la linea vocale che sostiene "The Game", che come il successivo "Step Beyond" mostra tutta la maestria degli Yes nell'arrangiare i brani, arte rara e ormai quasi perduta nelle bands moderne. Per chi di voi è, come me, un 'maniaco' delle produzioni, qui la mano di Roy Thomas Baker si sente lontano un miglio: ascoltare per credere il brano "To Ascend", in cui lo Yes sound viene esaltato alla sua massima quota, e almeno per il 2014 è QUESTO quello che possiamo chiedere, non molto di più.

L'album si snoda, piacevole e sornione, fino alla carina "It was all we knew", per poi concludere con la magniloquente "Subway Walls", dominata dalle tastiere di Geoff Downes, forse l'unico guizzo d'autore in un disco 'di mestiere'. Gran brano.

Tutti gli amanti del progressive rock non perderanno occasione, e faranno bene, per accaparrarsi l'ennesimo bell'album dei mostri sacri Yes. In linea generale, però, mi sento di considerare "Heaven & Earth" come un discreto impegno in studio, ma non moltissimo altro. De gustibus.


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 lug 2014 alle 12:30

Yes!! ...nel senso,sì ha ragione lo Sbranf *___*

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