Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:52 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. NOW
  2. MORE WILL BE REVEALED
  3. AMERICA
  4. CRAZY HAPPY
  5. FREE AT LAST
  6. LOVE LIVES ON
  7. SOMETHING’S COMING, I KNOW
  8. WATCHING ALL THE COLOURS
  9. NICE GIRL
  10. NAKED IN THE GARDEN OF ALLAH
  11. ANOTHER TRIPPY DAY

Line up

  • Robert Lamm: keyboards, guitar, vocals
  • Lee Loughnane: trumpet, guitar, percussion, vocals
  • James Pankow: trombone, percussion, keyboards, vocals
  • Walter Parazider: woodwinds, backing vocals
  • Jason Scheff: bass, vocals
  • Tris Imboden: drums, percussion
  • Keith Howland: guitars, vocals
  • Lou Pardini: keyboards, vocals
  • Walfredo Reyes, Jr.: percussion

Voto medio utenti

Per molti i Chicago sono solo gli zuccherosi interpreti di “If you leave me now” e “Hard to say I’m sorry”, ballatone davvero troppo romantiche e sdolcinate per essere apprezzate da un “vero” rocker.
Beh, il gruppo americano è in realtà molto più di questo, nella sua lunga e gratificante carriera ha saputo solcare come pochi altri generi quali jazz, soul, rock, pop, swing, prog, funky, rhythm n’ blues e acid-rock, tra gli sperimentalismi degli esordi (compreso quando ancora si chiamavano Chicago Transit Authority), passando per momenti di fulgida infatuazione AOR-esque (tra la fine degli eighties e l’inizio del decennio successivo … il manifesto in questo senso, ”Twenty 1”, è del 1991 …) e approdando ad uno stile inconfondibile, in cui il sentimentalismo (magari, in effetti, talvolta leggermente esasperato) è solo una delle tante componenti di un suono elegante, estroso, ammiccante e vellutato.
Del resto, non si sale sul podio (sul secondo gradino, dietro ai Beach Boys) delle band americane più popolari di tutti i tempi per “caso”, ed ecco che l’approdo di un colosso di siffatta levatura tra i “protetti” di “casa” Frontiers non è un fatto da poter trascurare, nemmeno se le consuetudini d’ascolto del musicofilo di turno solitamente si affidano a sonorità maggiormente scabre ed energetiche.
“Now”, trentaseiesima fatica discografica complessiva dei Chicago, è un lavoro piuttosto riuscito, in grado in qualche modo di condensare la natura così variegata della formazione statunitense, cullando l’astante in quest’universo sonoro compiacente, sofisticato e soffuso, in grado, però, pure di ostentare importanti velleità creative (di un tipo che probabilmente sarebbe piaciuto al compianto Terry Kath, vittima di un’assurda roulette russa!) e di affrontare con acume tematiche a sfondo politico (antica “passione” di Robert Lamm).
Dominato dai fiati, dalle armonie vocali, da tecnica sopraffina e da sontuosi arrangiamenti, il programma non evidenzia veri e propri cedimenti, e accosta gioiellini di accessibilità come la title-track a delizie di etimologia jazz-rock come “More will be revealed” e “Something’s coming, I know”, senza dimenticare di soggiogare i sensi con la languida “Love lives on” e di sorprenderli con le inebrianti e le impegnate seduzioni mediorientali di “Naked in the garden of Allah”.
Aggiungete lo shuffle critico di “America”, la melodia accogliente di “Crazy happy” e la freschezza contagiosa e jammosa di “Free at last” e otterrete un album che conferma le doti innate di un autentico caposaldo del settore, ancora imbattibile nel rendere la musica “facile” e “leggera” un esercizio artistico di notevole spessore e di grande suggestione emotiva.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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