Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. SPEED OF SOUND
  2. ONE MINUTE
  3. THE LAW
  4. THE OUTSIDER
  5. ROCK THE FOUNDATION
  6. IS ANYBODY GONNA HELP ME?
  7. LOOKING AT YOU
  8. CAN'T TAKE THAT AWAY
  9. JESSIE
  10. KISS THE RAINBOW
  11. SAY GOODBYE

Line up

  • Bernie Shaw: vocals
  • Mick Box: guitars
  • Phil Lanzon: keyboards
  • Dave Rimmer: bass
  • Russell Gilbrook. drums

Voto medio utenti

Che gli Uriah Heep stiano vivendo una seconda giovinezza è ormai un dato di fatto. La band, in giro dal lontano 1970, non ha proprio intenzione di appendere gli strumenti al chiodo, nonostante qualche brutto colpo come la scomparsa, lo scorso anno, dello storico bassista Trevor Bolder. Chiamato Dave Rimmer in sostituzione, i nostri si sono messi al lavoro sul successore dello splendido Into the wild, ed hanno dato alle stampe “Outsider”, loro ventiquattresimo album in studio, e scusate se è poco… Dopo la parentesi non proprio rosea degli anni ’80-’90, è ormai dal 2008 che gli Heep non sbagliano un colpo, e precisamente da quel Wake the sleeper che ha segnato, indelebilmente, la nuova fase creativa di Mick Box e soci, un’escalation che ha portato la band ad incanalare un capolavoro dietro l’altro, con uno stile rinnovato, sì, ma sempre fedele al proprio DNA. Per correttezza, però, c’è da sottolineare subito che questo nuovo album, pur essendo decisamente valido, è giusto un pelo più in basso del precedente. Nulla di grave o di compromettente, nulla di brutto o inascoltabile, semplicemente in alcuni casi manca quel quid in più che invece era presente in “Into the wild”. E se ci sono in ogni caso brani che ti si piantano nel cervello dopo il primo ascolto, come “One minute”, “Speed of sound” o la titletrack, è altrettanto vero che ci sono un paio di episodi leggermente più sbiaditi (“Is anybody gonna help me”, per esempio). Ma, ripeto, nulla di tragico. Il livello è comunque altissimo, la formazione ormai è rodata, Bernie Shaw canta come sempre con passione, e c’è da evidenziare una presenza leggermente più massiccia dell’Hammond di Phil Lanzon, che arricchisce i brani con un tappeto costante ma mai invadente. Come nel caso dei Deep Purple stiamo parlando di una band che dopo decenni di esperienza sa dove mettere le mani quando si tratta di comporre musica di gran classe, che è più di una spanna sopra la media. Arrangiamenti stupendi, cori come solo loro, da sempre, sanno fare, i riff di Mick Box freschi manco fossero stati partoriti da un ventenne, entusiasmo da vendere… questa la ricetta di “Outsider”, un disco che merita ogni vostra attenzione e che, fin da ora, sono certo comparirà nella mia top ten di fine anno.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 lug 2014 alle 12:27

confermo la recensione...ottimo album,ma un po' inferiore al precedente...comunque grandi!!

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.