Meglio ammetterlo subito.
La sensazione che ho avuto nel mettere le mani su "White Devil Armory" è solo lontana parente di quella provata ai tempi di "Feel the Fire" oppure di "Taking Over". Certo, io non sono più l'ingenuo metallaro di allora e anche gli
Overkill sono cambiati, e non poco, negli anni.
Il loro ultimo lavoro, e siamo già a diciassette studio album, prosegue quel percorso più che positivo intrapreso da "Ironbound" e proseguito poi con "The Electric Age", che era seguito a un momento di appannamento ai danni della formazione newyorkese, sempre più nelle mani della coppia di ferro Bobby "Blitz" Ellsworth & D.D. Verni, cui si accompagna una formazione stabile ormai da diversi anni.
E di questo ne trae sicuramente beneficio l'intero "White Devil Armory", che non presenta crepe e punti deboli all'interno della sua tracklist, pronta a scattare al via e lanciarsi compatta (nelle ritmiche), affilata (grazie alle chitarre di Dave Linsk e Derek Tailer) e feroce (ovviamente istigata dal cantato inconfondibile di "Blitz" Ellsworth) sino alla sua conclusione.
Ai due estremi troviamo "Armorist" (ok: "XDM" è solo una breve intro) e "In the Name", nel mezzo il solito
gioco al massacro al quale ci hanno abituato i migliori Overkill, tra le sfuriate al fulmicotone di "Pig" o "Where There's Smoke", la cattiveria incombente di "Bitter Pill" e pure qualche inaspettata tentazione verso la N.W.O.B.H.M. (la già citata "In the Name") o l'Hard Rock (nella seconda parte di "Freedom Rings" e a metà di "It's All Yours"), qualche novità che può fare capolino ma -
sempre e comunque – senza tradire il sound distintivo del gruppo.
Questo sembra essere un bel momento per gli Overkill che non risentono di tutti gli anni trascorsi a sbattersi tra dischi e tour, e che finalmente danno l'impressione di poter raccogliere quanto meritato, grazie a quella continuità che in passato talvolta era mancata loro e che ora riescono invece a garantire... e presto li potremo rivedere nuovamente dal vivo.
E chi li ha seguiti negli anni, sa che tutto questo non è mai stato scontato, è pertanto indubbio che gli Overkill abbiano segnato l'ennesimo punto a loro favore.
Run, run, run, like ya never did run before... Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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