Non di solo Black e Death vivono i
truci metallari svedesi.
All'apparenza almeno, e soprattutto i batteristi.
Infatti, più di una decina di anni fa Peter Stjärnvind (drummer egli Unanimated, Entombed, Nifelheim ...) e Daniel Bergqvist (che le pelli le aveva invece percosse nei Wolf) avevano dato vita ai
Black Trip, rimasti però in stand-by sino al 2011, quando poi Peter Stjärnvind aveva raccolto attorno a se altri compagni di viaggio per rivitalizzare questo progetto.
Lasciato il suo drum-kit a riposare in sala prova, Stjärnvind si è ritagliato il ruolo di axeman, accogliendo dietro al microfono Joesph Tholl, che di professione fa il chitarrista negli Enforcer, dai quali arriva anche il batterista Jonas Wikstrand, con gli ex Necophobic e Nifelheim, Sebastian Ramstedt (chitarra) e Johan Bergebäck (basso), a completare le fila del gruppo.
Un
pot-pourri di trascorsi musicali piuttosto variegati, quindi, peraltro con alcuni musicisti
fuori ruolo. Tuttavia, se qualche dubbio stava già affiorando ecco che vengono prontamente spazzati via dall'ascolto di questo "Goin' Under", uscito già sul finire dell'anno scorso, e che ora trova maggior distribuzione grazie alla Steamhammer Records.
Per quanto non sia un capolavoro, per songwriting e soprattutto originalità, l'esordio dei Black Trip ci porta alla
riscoperta di una proposta volutamente
vintage, al confine tra l'Hard Rock settantiano e la più nebbiosa N.W.O.B.H.M. arrivando a sfiorare il sound teutonico dei primordiali Scorpions o dei meno conosciuti Trance.
L'inizio è all'insegna di un paio di caposaldi come Thin Lizzy e gli UFO, poi con "No Tomorrow" sembra quasi di seguire i primordiali Iron Maiden, con tanto di basso cavalcante e vocals grezze, queste ultime ben affrontate da un sorprendente Tholl.
Proprio questi sono gli ingredienti che i Black Trip dosano e combinano nel corso delle nove canzoni che fanno parte di "Goin' Under", e che tutto sommato si ascoltano pure con piacere, ma restano fortemente derivative.
Forse un po' troppo...
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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