Interessantissimo questo debut album dei norvegesi
Seven Impale, i quali, a dispetto del monicker, sono in sei e non in sette, e non sono degli impala, almeno non mi sembra (
auto-ban per me, ndr)
Quello che potete trovare in questo primo "
City of the Sun" è esattamente quello che già i Seven Impale ci avevano regalato nell'EP "
Beginning/Relieve", ossia un sound di chiara matrice prog rock, ma talmente elaborato, inquinato (nel senso buono del termine), pieno zeppo di commistioni e suggerimenti, e suoni e strumenti diversi, che potrei facilmente darvi anche Frank Zappa tra i padri ispiratori di questo sorprendente combo.
L'album vive di 5 brani, il primo dei quali, "
Oh My Gravity!" è un pò una summa di quanto detto testé, racchiudendo nello spazio di 10 minuti una tale pletora di sfumature e di 'movimenti' che è davvero un piacere sentire una band al suo primo album avere una mole di idee così grande. Ma non sono solo le idee, giacché i sei sanno suonare eccome, pur non lasciandosi mai andare ad inutili virtuosismi fini a se stessi, o a prestazioni vocali di puro lirismo, neanche per sogno. Qui è il viaggio che conta, e laddove "
Wind Shears" ti cattura con un motivo portante poi stravolto dai continui cambi emotivi della band, "
Escaton Horo", forse il mio brano preferito, spinge sulla potenza, inserendo qualche distorsione in più da una parte, e gli xilofoni dall'altra. Fantastico. L'album avrà lo stesso mood fino alla fine, tra le suggestioni floydiane di "
Extraction" e la folle, folle, folle idea alla base della sorprendente "
God Left us for a Black Dressed Woman", geniale già dal titolo.
Non vi nascondo che la cosa più bella che mi ha dato l'ascoltare questo album è proprio l'originalità, la freschezza di una proposta che mi arriva sul tavolo dopo due-trecento cd tutti uguali, più o meno belli e più o meno riusciti, ma tutti (o quasi) incanalati verso uno 'standard' commerciale che, lentamente ma inesorabilmente, sta inquinando anche la nostra amata musica. In questo scenario sconfortante, ben vengano bands giovani e innovative come i Seven Impale, che avranno pure imparato tutto da chi li ha preceduti, ma sanno proporlo con personalità innegabile. Dategli un ascolto.
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