Ennesimo assalto metalcore targato Victory Records, anche se stavolta, a differenza del recente passato, ci troviamo di fronte ad una band dall’impatto ferale e spietato come questi Dead To Fall, band di Chicago al secondo disco, con un singer mostruoso che canta con un growl molto lacerato.
Il metalcore della band mette in mostra gli aspetti più pesanti dell’hardcore e di certo death/thrash solo in apparenza scandinavo, ma decisamente urbano nel suo incedere devastante e claustrofobico.
Pezzi come “Torn Self”, “Cross Section” e la conclusiva “Epilogue” sono attraversate da una tensione perenne, apocalittica, sempre sul punto di sfociare in stacchi pesantissimi e dal groove micidiale, e che neppure certa melodia, ormai una costante delle band metalcore americane, riesce a mitigare. Per pesantezza siamo dalle parti di “Roots” e “The More Things Change”, o almeno l’approccio dei Dead To Fall è lo stesso di quei dischi, con la stessa intensità, la stessa violenza concettuale ed il feeling oscuro e nervoso. Pur non inventando nulla, la band si fa apprezzare per la genuina voglia di dar male, al cervello prima che al fisico.
Da sottolineare poi lo splendido artwork, di sicuro il più bello visto quest’anno, che da solo vale il prezzo del disco.
Se avete bisogno di un disco rabbioso, nervoso, dalla ritmica simile al cemento, con un singer che vi scava dentro l’anima, allora questo disco fa proprio al caso vostro. Sarà come se qualcuno vi afferrasse per i piedi e facendovi roteare sopra la sua testa vi mandasse a sbattere la faccia contro un pilastro di cemento armato. Fa male.
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