Domanda: può una squadra di calcio nella quale milita uno dei 3 più forti giocatori del mondo vincere TUTTO solo grazie a quel giocatore? Può, se il resto della squadra è all'altezza, non può se il resto della squadra è formata da semplici comprimari. Oppure può, se si chiama Diego Armando Maradona ed è il più forte giocatore della storia del calcio mondiale, ma questo è un altro discorso.
Cosa c'entra tutto questo col nuovo album degli
Animals as Leaders? Beh provate a seguirmi, mi aiuto con una lezioncina di storia.
Tosin Abasi è a tutti gli effetti uno dei migliori chitarristi del mondo. Non il migliore, tanto meno il migliore di sempre, ma senza dubbio è uno dei 5 più talentuosi e tecnici del panorama chitarristico mondiale. Nel 2007 gli viene chiesto di fare un disco solista per mettere in chiaro questa sua abilità; inizialmente Tosin è riluttante, poi si lascia convincere dall'amico Misha Mansoor dei Periphery (altro enorme musicista) e il progetto Animals as Leaders prende finalmente forma tramite l'album omonimo uscito nel 2009.
Album clamoroso, innovativo, rischioso. Abasi viene ricoperto di fama e successo e il suo nome è sulla bocca di tutti gli esperti, o presunti tali, del settore.
Nel 2011 il secondo disco, "Weightless" e anche li siamo sui livelli dell'eccellenza. Ad accompagnarlo nella sua avventura qui troviamo
Javier Reyes e Navene Koperweis, due buonissimi musicisti ma che, volente o nolente, finiscono con lo sfigurare dietro alle prestazioni funamboliche del musicista di origini nigeriane.
Arriviamo quindi al 2014 con questo terzo album sotto il moniker Animals as Leaders, "
The Joy of Motion". Koperweis lascia il posto dietro le pelli a
Matt Garstka, ma il risultato non cambia: il disco è tecnicamente ineccepibile, i virtuosismi di Abasi e (in misura minore) Reyes sono stilisticamente perfetti e godibilissimi e ognuno dei 12 brani che lo compongono avrebbero ragione d'esistere a livello di singolo, se mai ce ne fosse la necessità.
Si però..una volta finito il primo ascolto, cosa rimane? Ve lo dico io: nulla. O meglio, rimane un esercizio di stile pazzesco, roba che per 54 minuti e 23 secondi spicci potete tranquillamente rimanere con la mascella spalancata e nessuno avrebbe niente da ridire. Il problema è dopo, perchè di riascoltare subito quei 54 minuti e 23 secondi non ve ne verrà voglia, a meno che non siate dei guitar heroes o dei maniaci dello strumento.
Il punto è questo: Tosin Abasi è un fenomeno, Reyes e Garstka onestissimi comprimari e "
The Joy of Motion" è una bellissima partita, nella quale Abasi fa giocate da maestro, numeri d'alta scuola e fa spellare le mani dagli applausi. Però perde, perchè a partita finita gli altri ne hanno fatti un paio in più e nessuno vorrà mai rivedere quei 90 minuti. Giusto qualche estratto delle giocate di Abasi su Youtube.
(Per i puristi delle votazioni, il 7 finale è la media aritmetica tra il 9 della qualità del disco e il 5 della sua longevità.)
Quoth the Raven, Nevermore..
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