Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:90 min.
Etichetta:Elektrohasch
Distribuzione:Brainstorm

Tracklist

  1. SOMA
  2. TRILOGIA
  3. CORSARIO LOCO
  4. TOMAITEN (JAMM ALEMAN)

Line up

  • Sergio Chotsourian: guitar, vocals
  • Gonzalo Villagra: bass
  • Walter Broide: drums, vocals

Voto medio utenti

Che si può dire di nuovo riguardo una formazione attiva da più di un decennio, sempre coerente al proprio progetto, sempre in cerca di nuovi traguardi, sempre più brava ed in costante miglioramento ma incapace di giungere ad un successo che non sia esclusivamente di nicchia?
Argentini, nati come risposta Sudamericana ai Kyuss, hanno saputo evolversi in forma originale e sofisticata inglobando nel loro sound elementi stoner-rock, psichedelia settantiana, folklorismo latino, trance-music, hypno-orientalismi, conquistando una propria elevata dimensione perfettamente riconoscibile.
Mezza dozzina di albums, decine di contributi ad antologie e split-cd, più volte incensati dalla stampa nazionale che li considera eterni emergenti del rock Sudamericano, malgrado la militanza ultradecennale. Concerti ovunque e con chiunque, dai QotSA ai deejay della Tecno-Goa, dai Motorhead alle sconosciute bands dei centri sociali di Buenos Aires. Hanno inciso per Man’s Ruin, Beard of Stars, Small Stone, Icarus, Ektro, ora tocca alla germanica Elektrohasch del fantastico Stefan Koglek, altro stregone dell’underground con i suoi Colour Haze.
Doppio cd chilometrico registrato a Monaco, un’unica gigantesca jam session divisa per convenienza in quattro tracce pantagrueliche che racchiudono brani classici del trio insieme ad alcuni inediti.
“Corsario negro”, “El cono del encono”, “Tormenta mental”, “Humo de marihuana”, inglobate all’interno di inesauribili digressioni strumentali free-rock, certamente smodate e dispersive ma pronte a compattarsi e riprendere il filo del discorso sempre un attimo prima dello sbadiglio narcolettico. Dilatazioni psych, accellerazioni heavy, noise minimalista, ambient futurista, c’è l’armamentario completo per un viaggio senza confini e senza meta, un regno di genuina improvvisazione dove galleggiare e lasciarsi trasportare dalla corrente sonora.
Di sicuro questo è un album solo per i palati avvezzi ai motori cosmici infiniti, vedi Dead Meadow, Stinking Lizaveta, Monkey 3, gli stessi Colour Haze, ecc, risultando troppo fumoso per tutti gli altri, inoltre non aggiunge nulla di realmente nuovo a ciò che sappiamo dei Los Natas, visto che alla fine è una sorta di antologia sperimentale. Comunque per i loro fans e per chi ama il trip-rock sterminato è come sempre un ottimo ascolto.

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