Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:VAN Records

Tracklist

  1. DEATHCHANT ASSYRIA
  2. SPIRITUAL RELIEF
  3. GHOSTWHIPPER
  4. BEG FOR YOUR GOD
  5. CHURCH OF SALVATION
  6. STEELPANTHER'S FIST
  7. REALM OF SHADOWS
  8. AGE OF WHOROS

Line up

  • Stiff Old: guitars, vocals
  • B.S. Goathammer: guitars
  • S. Muerte: bass
  • Mr. Freeze: drums

Voto medio utenti

Voglia di un ritorno alla semplicità? Alle cose buone di una volta?

Oddio, detta così sembra uno spot del Mulino Bianco, però è proprio l'essenzialità, l'elemento a cui puntano i Deathronation. Il loro death metal non ha nulla che spartire con l'iper tecnicismo dilagante e le produzioni plasticose, questi quattro zozzi tedesconi sono rimasti alla fine degli anni '80 o all'inizio degli anni '90, quando gli ingredienti erano pochi e genuini e vogliono ricreare oggi quell'ambiente così puro ed allo stesso tempo malsano, all'interno di questo loro debutto. Hallow the Dead è vecchio stampo anche nella struttura, con i suoi otto pezzi per una durata di 40 minuti scarsi, nessun riempitivo, nessuna introduzione, come si faceva... no basta, poi pensate che ci siano dentro anche le sorpresine.

Le uniche sorprese sono i pezzi, suonati con grinta e passione, che rappresentano un ideale punto d'incontro tra scuola americana e quella svedese. Da una parte finiamo così per notare marcate influenze Obituary, primi Death, Possessed, Autopsy, dall'altra quella di Grave, Unleashed e Dismember. I pezzi sono ben costruiti, con brevi parti grooveggianti che sfiorano il doom, ad interrompere la corsa, ad inframezzare brani che vogliono essere sì diretti ma non ignoranti del tutto. La prova di un songwriting riuscito ci viene data subito dall'opener Deathchant Assyria che, in oltre 7 minuti, riesce ad essere potente, varia, marcia e convincere fino in fondo, senza cali di tensione. Ho molto apprezzato il velo di nero pessimismo ed il mood sinistro di pezzi come Church of Salvation e Realm of Shadows, canzoni ricolme di intensa putredine che arrivano al dunque conservando una incredibile energia.

Rimanendo in ambito tedesco, i Deathronation non sono neri e soffocanti come i bravissimi Necros Christos, non sono all'altezza dei grandi Fleshcrawl ma, assieme ai Revel in Flesh e qualche altra band, sono una manna per i vecchi desthster che non possono che gioire per queste band così sincere che mettono da parte l'originalità per dare sfogo alla passione e suonare col cuore, gonfio di odio, un genere per pochi ma buoni.


Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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Inserito il 27 set 2014 alle 14:01

A volte ricordano i Vomiturition

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