Tornano i maestri del gore metal Impaled (titolo conteso con gli Exhumed), qui al loro terzo full-lenght effettivo (più una lunga sfilza di altre releases), il primo per la Century Media.
Il genere proposto non si discosta molto da quanto già fatto nel precedente “Mondo Medicale”, laddove la formula di base, ampiamente collaudata, è rappresentata da uno humour nero carico di cinismo e lyrics gore/patologiche, le quali fanno da sfondo ad un platter a base di death, thrash, grind ed un pizzico di black metal.
I 42 minuti di questo “Death After Life” sono piacevoli e filano liscio senza problemi, anche grazie alla bravura della band, capace di un songwriting maturo e molto vario, e di innegabili qualità tecniche.
La parte finale del disco, con il trittico “The Dead Shall Dead Remain”, “Medical Waste” e “Dead Alive”, da un’esauriente prova delle capacità della band, le quali magari non saranno messe al servizio dell’intensità, come avviene negli Exhumed, oppure al servizio della brutalità più becera come avviene nei Mortician, ma sicuramente lasciano il segno per cattiveria e bravura esecutiva.
Gli Impaled sono ormai una certezza in ambito estremo e questo “Death After Life” li farà uscire dall’underground, anche e soprattutto grazie al fatto che possono piacere ad un’audience piuttosto vasta. Il mio consiglio è trasversale, è rivolto a tutti, ma se posso vorrei consigliare questo disco ai neofiti del metal estremo scottati da bands troppo pesanti. Con gli Impaled il passaggio sarà indolore. Quando vi verrà poi voglia di qualcosa di veramente estremo, sarò ben felice di esaudirvi.
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