Pyrexia - Cruelty Beyond Submission

Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2004
Durata:35 min.
Etichetta:Rex
Distribuzione:Crash

Tracklist

  1. LIFE LONG HATE
  2. ODE TO BRINN
  3. NO APOLOGOIES
  4. CONFRONTATION
  5. CLOSURE
  6. SYSTEM OF THE ANIMAL
  7. HATRED, ANGER AND DISGUST
  8. BLUDGEONED BY DEFORMITY
  9. INHUMANITY
  10. RESURRECTION
  11. SERMON OF MOCKERY

Line up

  • Eric Shute: vocals
  • Chris Basile: guitars
  • Lee Cozens: guitars
  • Chris Lytle: bass
  • Justin Dipinto: drums

Voto medio utenti

La storia dei Pyrexia è una storia abbastanza particolare. Le death metal band newyorchese (di Long Island) è in giro dal 1990 e nel corso degli anni ha pubblicato due demos, "Liturgy Of Impurity" del '90 e "Hatred, Anger And Disgust" del '95, e due full lenght, "Sermon Of Mockery" del '93 e "System Of The Animal" del '97. Quest'ultimo segnò il canto del cigno della band visto che il cantante Keith De Visto ed il chitarrista, nonché membro fondatore della band, Chris Basile furono reclutati per il progetto Catastrophic di Trevor Peres, a sua volta transfugo dagli Obituary, per le registrazioni del disco "The Cleansing" del 2001.
Da quel momento i Pyrexia cessarono di esistere. Tuttavia, la permanenza di Chris Basile nei Catastrophic non durò molto, ed ora egli è tornato e ha rimesso su i Pyrexia con una band ex-novo ed un disco in uscita la prossima estate.
Il qui presente "Cruelty Beyond Submission" è una sorta di "best of" della band in quanto contiene 3 tracks dell'imminente nuovo album, registrate con la nuova formazione, e 8 tracks rimasterizzate tratte dai tre precedenti lavori della band prima ante-scioglimento.
Dopo questa lunga disamina, necessaria per farvi comprendere un pò quello di cui andrò a parlare, mi accingo a parlarvi finalmente di musica. Il disco va a ritroso e ci presenta l'anteprima del nuovo disco. La nuova band, tra le altre cose, vanta dietro le pelli Justin Dipinto, già visto all'opera sul recente "The Will To Kill" dei Malevolent Creation. Le songs ci mostrano subito una band cattiva e dall'attitudine "no prisoners". Ciò che colpisce è che ci sono dei riferimenti all'esperienza Catastrophic, con una produzione abbastanza raw e dei riffs dal flavour molto thrashy. Superlativa, e come potrebbe essere altrimenti, la prova del batterista. Discreta è la prova tecnica della band che, nell'opener "Life Long Hate", mette in mostra degli assoli fulminei, ricchi di velocissime scale. La successiva "Ode To Brinn" parte molto più sparata, ha un feeling hardcore ed è una killer song, con pattern ritmici da headbangin' devastante. Molto bravo anche il cantante Eric Shute che, quasi mai, si lascia andare a growls veri e propri, preferendo un approccio molto hardcore alle vocals e che tace solo per lasciare spazio ai rapidissimi assoli di Basile. La seguente "No Apologies" è una song dal drumming quadrato, dalla forte impronta ritmica, giocata su mid-tempos groovy e cadenzati e che in chiusura ci lascia col solito assolo lancinante. Di sicuro il prossimo album si presenta bene, queste tracce lasciano un pò l'amaro in bocca ma se queste sono le premesse ne vedremo delle belle.
Le successive tre tracks sono tratte da "System Of The Animal", disco che forse rappresenta il termine di paragone più vicino per il nuovo corso dei Pyrexia. C'era ancora Keith De Vito alla voce, e non si può non riconoscergli il merito di avere un'ugola sgraziata. Le songs non si discostano molto dall'odierno sound, forse sono meno tecniche e intricate e un pelino più dirette, con un approccio hardcore/thrash più marcato. Da segnalare gli annichilenti assalti all'arma bianca di "Closure" e della title track "System Of The Animal", songs che lasciano intendere che il disco da cui sono tratte sia una vera mazzata.
Le successive due tracks sono invece tratte dal demo "Hatred, Anger And Disgust". Le due songs presentano un mood più claustrofobico e sono più death metal oriented, con growl più profondo e delle sfuriate dal sapore grind. Alla voce c'è sempre Keith De Vito ed in generale le composizioni sono molto valide.
Le ultime tre tracks sono tratte da "Sermon Of Mockery" e alla voce troviamo il primigenio cantante della band, Darryl Wagner. Il sound stavolta è un ordinario quanto affascinante death metal di inizio anni '90, con vocals propriamente brutal e strutture non troppo complesse che fanno dell'atmosfera pesante e sulfurea il loro punto di forza. E' evidente che ci troviamo con una band non ancora del tutto matura, ma che mostra comunque ottime potenzialità e di certo a quei tempi era sicuramente molto valida. Un pò penalizzante è la produzione, fascinosamente lo-fi ma non sufficientemente potente. Tuttavia un bel carico di brutalità.
In definitiva una buona release, che getta luce su una band ormai in giro da quasi 15 anni, una band molto valida e sottovalutata dai più. Speriamo di sentirne delle belle al prossimo disco.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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