"Nel complesso è forse anche un poco ruffiano" se leviamo il "poco" sono d'accordo, anche con tutto il resto della recensione. Comunque sia, meglio questi Obituary che non gli ultimi At The Gates molto più finti e plastificati.
Non ci avrei mai sperato in un disco così, felice di essere stato smentito. Classicamente Obituary fino al midollo, semplice, grezzo, energico, un po' paraculo ma ci sta. Viaggio sul 7. Pure i suoni sono nettamente meglio delle prime canzoni che giravano settimane fa, mistero. Come un vero mistero da risolvere rimane la grossa presa per il culo del crowdfunding e dell'auto-produzione, annunci ovunque di do it yourself, poi arriva la Relapse...
Il disco non è affatto male, ad un primo ascolto mi è parso scialbo ma poi ci sono tornato su e ha più mordente di quanto avevo colto ad un primo ascolto. Però i suoni sono veramente scarsi, la batteria è scandalosa cazzo.
Come i tortelli della nonna la domenica. Sempre la solita roba ma fottutamente buona. Se volete death metal per gestanti e badanti ucraine potete sempre virare verso il nuovo At the Gates.