La storia dei
Filii Eliae va raccontata.
Il trio salernitano nasce nel lontanissimo 1985 con il nome di
Mayhem (!) ed incide il demo
"Hate and Pain" nel 1987.
In seguito, anche a causa di omonimie varie (!), cambia monicker in
Enslaved (!!) e rilascia, nel 1990, un demo omonimo.
Poi silenzio.
Nel 2010 i fratelli
Figliolia (chitarra - voce e batteria) tornano a fare musica e cambiano, saggiamente, il nome del loro progetto nell'attuale
Filii Eliae.
"Qui Nobis Maledictum Velit", scritto interamente in latino, è il primo album del gruppo e risente, inevitabilmente, delle esperienze e della storia dei nostri.
Gli anni 80, infatti, sono evidentissimi nei nove brani del disco:
Celtic Frost, primi
Death SS, synth disperati, doom metal e le macabre atmosfere tipiche del periodo vivono tra le spire della musica dei
Filii Eliae.
Una musica cadenzata, che non rifugge però virtuose accelerazioni, oscura, a tratti inquietante e realmente soffocante, perfettamente in linea con il concept funebre del disco.
I
Filii Eliae sono il classico gruppo fuori dal tempo.
Il concetto di modernità per loro non ha assolutamente senso mentre è la passione a guidare la loro vena compositiva.
Una vena, sia chiaro, di tutto rispetto, una vena che consente al gruppo di concepire del puro e marcio Heavy Metal come non se ne sente più.
Scusate se è poco.
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