Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:45 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. BE DEAD OR DIE
  2. WINTER DESOLATION
  3. BREAKING THE MADNESS
  4. VIRUS OF THE MIND
  5. SKYWARD
  6. BEFORE HOPE FADES
  7. INTO DESTINY
  8. GOD OF THIS WORLD
  9. MY CATHARSIS
  10. CONVERGENCE

Line up

  • Parker Jameson: vocals, guitars, keyboards, orchestral programmation
  • Shaun Andruchuk: bass
  • Spencer Weidner: drums
  • Tony Keathley: guitars

Voto medio utenti

Gli Starkill con il loro secondo album, "Virus of the Mind", confermano tutti i giudizi più che positivi, e pure le attenzioni, che erano stati riservati loro in occasione del disco d'esordio, ribadendone allo stesso tempo anche l'approccio musicale.
Ascoltando le dieci canzoni che ne fanno parte, si ha comunque l'impressione che gli Starkill abbiano allargato i confini all'interno dei quali si erano mossi in precedenza, risultando allo stesso tempo ancora più estremi (per le vocals e negli arrangiamenti) e ulteriormente votati al Metal più classico (sopratutto nel guitarwork).

In occasione del loro concerto di qualche mese fa a supporto dei Turisas, il primo gruppo cui li avevo accostati erano stati i Children of Bodom, i successivi ascolti di "Fires of Life" (recuperato dopo le belle sensazioni provate durante la loro esibizione) e ora di "Virus of the Mind", hanno fatto aggiungere alla lista dei possibili abbinamenti anche i Dark Tranquillity, i Dimmu Borgir ed i Bal-Sagoth.
L'approccio marcatamente Black e Sinfonico degli Starkill emerge, infatti, prepotente su brani come "Breaking the Madness" e "God of this World", sull'altro versante troviamo invece le sfuriate Thrash & Death di "My Catharsis" e quella tentazione quasi Power della bombastica opener "Be Dead or Die" o "Before Hope Fades" (che fanno pensare ai Nightwish), che li vede spesso (come su "Into Destiny") provare a rincorrere le velocità warp su cui già si cimentano i Dragonforce.

La versatilità è sicuramente uno dei punti di forza di Parker Jameson e dei suoi compagni di avventura, anche se la figura del chitarrista e cantante (valido tanto nelle extreme vocals quanto nel cantato pulito) è sicuramente preponderante, tuttavia è indubbio che gli Starkill abbiano dalla loro un gran potenziale che sta già emergendo, e che sembrino essere davvero prossimi a diventare una delle punte di diamante della scena Metal statunitense.





Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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