Primordial - The Gathering Wilderness

Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:60 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE GOLDEN SPIRAL
  2. THE GATHERING WILDERNESS
  3. THE SONG OF THE TOMB
  4. END OF ALL TIMES (MARTYRS FIRE)
  5. THE COFFIN SHIPS
  6. TRAGEDY'S BIRTH
  7. CITIES CARVED IN STONE

Line up

  • A.A. Nemtheanga: vocals
  • Ciaran MacUiliam: guitars
  • Pól MacAmlaigh: bass
  • Simon O'Laoghaire: drums

Voto medio utenti

Dopo un buon episodio come "Storm Before Calm" (che può essere ora considerato a tutti gli effetti un album di transizione) tornano sulle scene i Primordial, con un "The Gathering Wilderness" che si propone prepotentemente come il primo capolavoro del nuovo anno. C'è stato un grande, enorme, cambiamento nella musica del gruppo Irlandese, un mutamento che nonostante le avvisaglie non poteva essere riconosciuto prima: le tendenze epiche a tratti goticheggianti di "Storm Before Calm" si sono fuse insieme in un nuovo sound che intende ripartire da "Hammerheart" dei Bathory. Ci sono tanti motivi che mi spingono a pensare che "The Gathering Wilderness" sia un capolavoro... Innanzitutto perché questa è musica di nicchia, e abbandonare il black metal sinfonico per questo genere significa davvero avere le idee chiare. E poi perché l'album contiene sette perle di rara bellezza, e anche questo è un punto da non sottovalutare: spesso ci si perde in dissertazioni filosofiche rispetto all'utilità o meno di un album dimenticando quelle che alla fine sono le ragioni più importanti, semplicemente le belle canzoni! Epicità è la parola chiave di "The Gathering Wilderness", una fiera ed ostinata epicità che pervade tutti e sette i pezzi grazie all'eccellente prestazione dei quattro musicisti. Da sottolineare la splendida interpretazione vocale di Nemtheanga, ruvida ed aggressiva, varia e coinvolgente, sia che si tratti di sofferte clean vocals sia di quello screaming che sta ormai scomparendo... Il lavoro della chitarra è estremamente rockeggiante, ma non per questo banale: i folkeggianti riff di Ciaran MacUiliam vengono adeguatamente sorretti dal continuo pulsare del basso e da un lavoro del batterista sempre preciso e convincente. C'è chi ci ha letto influenze di Anathema, Dark Tranquillity, Cruachan... io, pur ammettendole, ci vedo solamente i Primordial, con la loro musica carica di tensione e di folklore, talmente pregna di malinconia da provocare brividi in più di un'occasione. I nostri irlandesi sono tornati alla grande, e "The Gathering Wilderness" è un album che si farà apprezzare ed amare anche dai fan più vecchia data.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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