Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:39 min.
Etichetta:Ex Cathedra Records

Tracklist

  1. THE WHOLE WORLD SUMMONS
  2. LIGHT OF THE WORLD
  3. UPON YOUR DESTINY
  4. REDEMPTION
  5. THE MESSENGER
  6. GAUDETE
  7. PUER NATUS
  8. NOEL NOUVELET

Line up

  • Leah: vocals
  • Troy Donockley: flutes
  • Anna Murphy: hurdy-gurdy
  • Shir-Ran Yinon: viola

Voto medio utenti

Se per un attimo mettiamo da parte distorsori e chitarre elettriche, del gothic metal rimarrebbe solo quella musica affascinante e sinuosa come le melodie di questo “Ancient Winter”, il nuovo album di Leah, compositrice e cantante indipendente canadese che con questo ultimo lavoro crea un album ispirato al Natale e, ovviamente, alle atmosfere invernali.

Le musiche sono create con giochi di archi, percussioni e fiati (flauto soprattutto) che oscillano tra sonorità folk/celtiche e quelle tipiche dei territori mediorientali. È un album di otto tracce e poco più di mezz’ora che nel suo scorrere, da “The Whole World Summons” fino a “Noël Nouvelet”, rapisce l’ascoltatore e lo trasporta in territori lontani, in quei luoghi dove vive il mito, in un tempo rarefatto e sospeso come quello delle leggende.
“Ancient Winter” è un album con un bell’andamento, scorrevole ed affascinante, pensato più sulla melodia che sul ritmo, e che alterna momenti più intimi ad altri più ampi dove sale di tono e velocità.
Da questo album sono già stati estratti due singoli disponibili sia nei vari store che su YouTube corredati di video lyric, ma come spesso accade (o dovrebbe accadere) le vere perle stanno all’interno dell’album. E quindi nonostante “Light of the World” abbia aperto la strada alzando l’attesa verso questo nuovo disco, di sicuro sulla lunga distanza i brani che rischiano di rimanere di più sono quei pezzi come “Upon Your Destiny” o “The Messenger”.

Arrivata alla sua quinta produzione in otto anni (senza contare vari singoli pubblicati a sé stanti) con alle spalle tre album e un ep, Leah si conferma come una delle realtà indipendenti tra le più interessanti di questi anni.
Prendete “Ancient Winter”, chiudetevi in casa, e aspettate alla finestra che inizi a cadere la neve per completare il quadro.

Recensione a cura di Emanuele Conti

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