Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:47 min.
Etichetta:Listenable
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BOTTOMS UP
  2. DISCOTHEQUE
  3. ADAM AND STEVE
  4. CHARGER
  5. MOUNTAIN MAN
  6. THE WILD BRUNCH
  7. HERBIVORES
  8. FAREWELL

Line up

  • Margo: guitars
  • Raphaël Bovey: drums
  • Renaud Meichtry: vocals
  • Blaise Brechbühl: bass
  • Raul Bortolotti: guitars

Voto medio utenti

Nella silenziosa tranquillità del lago di Losanna, tra l'ordine, la pulizia e la vita che scorre quieta e felicemente monotona, c'è un lercio e sudicio gruppo che, in disparte, zitto zitto, incessantemente da ben 13 anni, propone un heavy metal marcio e dissonante, ispirato a maestri come Neurosis, Converge e Gojira.

Una band arrivata al quinto disco e che macina migliaia di kilometri all'anno, sbattendosi come non mai per la promozione della propria musica, ed il risultato è che è palese come i Kruger credano in ciò che fanno e siano convinti della bontà della loro proposta: tutto questo si traduce in album dannatamente validi dal punto di vista artistico, ispirati e maturi, certamente che non vanno ad inventare nulla di nuovo (cosa peraltro non richiesta ad alcun musicista) ma che aggiungono tanto buon materiale ad un filone in cui è facilissimo perdersi, diventare pretenziosi o cacofonici e, cosa ancor peggiore, fini a sè stessi.

Gli svizzeri Kruger invece, nel loro mastodontico wall of sound, non perdono mai di vista l'obiettivo principale, quello di scrivere canzoni, quello di essere fottutamente metal, e bene ha fatto sette anni fa la francese Listenable Records a puntare forte su di loro.

Post metal? Hardcore? Modern metal?
Mah, le definizioni in questi ambiti sono molteplici e variopinte, quel che conta è che "Adam and Steve", questo il curioso titolo dato al quinto episodio della loro carriera, riesca ad essere pesantissimo e melodico al tempo stesso, incessante nei ritmi quanto cadenzato nelle movenze, intenso e cerebrale quanto schizzato ed istintivo.
Di notevole aiuto la prestazione vocale di Renaud Meichtry, da sempre dietro il microfono dei Kruger, ma è tutta la band a muoversi con la sincronia di un orologio...svizzero (...).

Ottima la produzione a cura di Magnus Lindberg dei Cult of Luna, un po' meno copertina e come detto titolo scelto per il disco, ma da parte di una band che punta al sodo in ambito musicale, digressioni come queste sono senza dubbio le benvenute.

Uno degli acts del loro ambito più ispirati e solidi, da non lasciarsi sfuggire per tutti gli amanti di queste sonorità.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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