Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2014
Durata:51 min.
Etichetta:Ulterium Records

Tracklist

  1. RHYME OF A FALSE ORCHESTRA
  2. LINE IN THE SAND
  3. GAMES OF ILLUSION
  4. INTO THE NIGHT
  5. IN YOUR EYES
  6. CALL OF THE WILD
  7. STATE OF CONFORMITY
  8. WITHOUT SAYING A WORD
  9. PERFECT CRIME
  10. WEIGHT OF THE WORLD
  11. IN FEAR

Line up

  • Vasilis Georgiou: Vocals
  • Vasilis Liakos: Bass
  • Nikos Tsintzilonis: Drums
  • Gus Drax: Guitars

Voto medio utenti

Per recensire il nuovo album dei greci Black Fate, mi tocca fare un paragone ed andare a scomodare uno di quei gruppi che, seppur di nicchia, sono considerati "intoccabili" da buona parte dell'utenza progghettara, non solo di questo portale. Sto parlando, amici miei, dei Conception. La band di Tore Østby e Roy Khan è nel cuore di tantissimi di noi, per quella sapiente miscela di metal, un riffing duro ma articolato, un impasto sonoro che tanto doveva al prog dei primi anni 90 e, soprattutto, la voce di Khan, forse ancora un pelo acerba ma già alle sue vette espressive.

Questo enorme pistolotto introduttivo serve, eccome, se vi accosterete a "Between Visions & Lies". Soprattutto, e sfido chiunque a smentirmi, per l'accoppiata riffing cazzuto-voce di Vasilis Georgiou, un cantante de-li-zio-so, figlio del Roy che fu (e dio solo sa quanto mi manca!) che possiede la stessa invidiabile abilità di dosare, drammatizzare, teatralizzare ogni nota che emette. Il tutto abbinato ad un platter mai noioso, convincente, con assoli al fulmicotone (l'ottimo Gus Drax, manco a farlo apposta, mi ricorda moltissimo Gus G.!) e strutture melodiche vincenti, grazie anche ad un uso sapiente dei cori.

Si parte in tromba con la splendida "Rhyme of a False Orchestra", che puzza di Kamelot ma nel senso buono, con qualche orchestrazione in meno e un pò di muscoli in più; "Lines in the Sand" continua sulla stessa falsariga, così come la stupenda "The Game of Illusion"; prendete un amico distratto ma sufficientemente sapiente in campo power/prog/ecc., fategliela ascoltare e chiedetegli chi è. Vi dirà Kamelot, o Conception. Ma vi assicuro che qui non si parla di plagio, niente affatto; l'album è ispirato e coinvolgente, sufficientemente prodotto e ottimamente ispirato, tanto che vi troverete a riascoltarlo senza neanche accorgervene. Tutto questo, ovviamente, se le due band succitate rientrano nel vostro Paradiso Metallico. Come per me.

Insomma, ho appena fatto una grande scoperta che non mancherò di approfondire. Date una chance ai Black Fate, questo disco merita eccome.


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 dic 2014 alle 20:25

udite udite...è uscita una versione di "2 minutes to midnight" degli Iron Maiden su youtube reinterpretata in maniera MAGISTRALE dai Black Fate. Questa band dal talento immenso non finisce mai di stupirmi....mamma li Greci!!!

Inserito il 02 dic 2014 alle 00:49

Il fratello greco Vasilis(Georgious è Giorgio in greco:-D)merita! Però devo dire che queste bands tendono a variare poco e fare il genere(o sottogenere)specifico e stop.Senza essere i Faith No More si può cercare di variare di più,anche solo cercando nei mille sottogeneri dell'Hard'n'Heavy

Inserito il 01 dic 2014 alle 14:05

beh,che dire? dopo tanti altrui proclami, spinto dalla curiosità, sono riuscito ad ascoltarlo... ...non volevo essere frettoloso nel mio giudizio,tantomeno visti gli avvicinamenti ad altre band a me care,ma dopo "solo" 4 ascolti l'idea credo di essermela fatta (la stessa che avevo dopo il primo ascolto tra l'altro). Il disco parte veramente alla grande! lo ammetto mi sono entusiasmato nel sentire "Roy Khan" dei tempi migliori con dei Kamelot più "cazzuti". i primi 3 pezzi mi piacciono tanto (soprattutto "Line in the sand",che sembra uscita direttamente da "Karma"),poi però ecco che arriva il calo (diciamo fisiologico),dalla 4 in poi i BF provano a fare qualcosa di più personale o più "Conceptiana" e non sembrano riuscire a tenere il loro stesso passo iniziale...sia chiaro che non sono brutti pezzi,ma il songwriting sembra decisamente inferiore alle prime 3 e la mia attenzione cala strada facendo. In conclusione i Black Fate da parte mia sono promossi ma con "riserva"...gli aspetterò molto volentieri al loro prossimo passo...le carte le hanno e anche buone,speriamo sappiano giocarle bene.

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