Tornano i tedeschi
Red Circuit, solida power band che dopo quasi 5 anni sforna il terzo capitolo della propria vita artistica.
"
Haze of Nemesis" non si discosta molto dai predecessori: di base vi troverete di fronte ad un power articolato e spesso orientaleggiante, un pò alla Kamelot, con la differenza che la voce dell' "indiano" Cithy Somapala è più aggressiva che vellutata.
Ottime alcune tracce, come l'opener "
Oceans Apart", la potente "
Believing a Lie", la granitica "
Spear of Fate", mentre i RC trovano anche il tempo di far fare un'ospitata alla bravissima Amanda Somerville nel lento, e francamente abbastanza anonimo, "
My World Collides". Un pò tutto l'album risente della sindrome del 'già sentito', ma non si può negare che la produzione sia ottima, i solos pregevoli, le canzoni piacevoli seppur non da perderci la testa. E' in sostanza un buon ritorno per i Red Circuit, ma niente per cui valga la pena stracciarsi le vesti. Ah, tra virgolette, ma progressive de che? Continuano a sbandierarlo tutti, la band, la label, le recensioni che vedo in giro.... ma dove???
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