Serrate le porte ed alzate il volume, sono tornati i Megaherz. La band tedesca, fondata nell'oramai lontano 1993, si getta nel mercato discografico con questo nuovo 'Zombieland', che arriva tramite Napalm Records. L'evoluzione del gruppo teutonico non si è mai fermata negli oltre vent'anni di carriera, partendo da un dark alternative dei primi lavori, passando per una forma spuria di nu metal, arrivando sino all'industrial, il genere che più di ogni altro rappresenta il sound attuale del combo di Monaco di Baviera. I Megaherz sono indubbiamente nell'olimpo del Neue Deutsche Härte (accompagnati dagli ancor più celebri Rammstein e dagli OOMPH! e dai KMFDM), corrente nata negli anni '90 in Germania, misto di heavy metal, hardcore, folklore germanico, elettronica e gothic.
'Zombieland', successore del buon 'Götterdämmerung', è colmo dei classici elementi distintivi dello stile della band tedesca: riff pesanti, affascinanti melodie di tastiere, roboanti effetti di synth, sampling, ritmiche talvolta cadenzate, talora più accellerate, un pregevole contributo del basso e su tutti la voce inconfondibile di Alexander "Lex" Wohnhaas. In bilico tra il cuore (-herz) e la frequenza (l'omofono -hertz) il sound dei Megaherz si fa sempre più schietto, conciso e quadrato, regalando anche stavolta pezzi che entreranno sicuramente nelle prossime setlist dei loro show. Dalla title-track, 'Zombieland', accattivante manifesto della forma odierna del Neue Deutsche Härte, passando per l'orecchiabile e ritmata 'Himmelsstürmer', la misteriosa ed atmosferica 'Für immer', l'ariosa 'Wir könnten Götter sein', l'energica 'Lieblingsfeind', l'elettronica 'Fanatisch', l'oscura 'Schwarzer Engel', la piacevole 'Gegen Den Wind', fino alla liberatoria 'Frei', ci si scatena senza sosta nel regno dei morti viventi creato dai Megaherz. 'Zombieland' è un bel disco immerso in un'atmosfera cupa e molto solido, da non perdere per gli amanti del genere.