Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:57 min.
Etichetta:DVS
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI
  2. TO THE MORNING LIGHT
  3. COSMIC ARMAGEDDON PT I
  4. TOWARDS UNCERTAINTY
  5. THE ELEVENTH MERIDIAN
  6. THIS BITTER LAND
  7. THE ANCIENT LABYRINTH
  8. MISERIA
  9. MONUMENT
  10. THE V ELEMENT
  11. COSMIC ARMAGEDDON PT II
  12. KINGDOMS OF CONTROL
  13. TIME FOR CHANGE
  14. ECHOES OF OLD TERRA

Line up

  • Daniel Estrin: vocals, keyboards
  • Emanuel Rudnicki: guitars
  • Mark De Vattimo: guitars
  • Melissa Fiocco: bass
  • Geoff Callaghan: drums

Voto medio utenti

Negli ultimi anni la scena Rock australiana ha dimostrato di essere particolarmente ispirata, permettendo ai “cugini” europei di apprezzare gli interessanti lavori di Vanishing Point e Dungeon, dischi certamente piacevoli ed interessanti, ma troppo poco personali da riuscire a distinguersi dalle numerose uscite dei rispettivi generi. E' ora il turno dei Voyager: originari della parte occidentale del continente australiano (precisamente della città di Perth), questi cinque musicisti danno alle stampe il loro disco d'esordio, intitolato “Element V”. Solitamente gli esordi di una band sono caratterizzati da ingenuità compositive, arrangiamenti approssimativi e produzioni inadeguate. Non è questo il caso dei Voyager, perchè sin dalle prime note di “Element V” si ha l'impressione di sentire all'opera musicisti di grande esperienza, spinti da un comune desiderio di esplorare i confini del Melodic Metal, per spingersi coraggiosamente là dove nessuna band è mai giunta prima. Se riuscirete a perdonare questa beffarda citazione del motto di Star Trek, ampiamente giustificata dal nome della band, vi renderete conto della veridicità dell'affermazione: su una solida base di Power Metal (ottimo il lavoro della coppia di asce Rudnicki – De Vattimo) vengono amalgamate svariate influenze, dal Progressive Rock (“To The Morning Light”) al Metallo Neoclassico (“The Ancient Labyrinth”, “Monument”), dalla dance music (“The V Element”) alla musica sacra (“Miseria”) e al folk (“Kingdoms of Control”). Questa eterogeneità stilistica necessita di un interprete di eguale ecletticità, ed uno dei punti di forza dei Voyager è proprio l'ottimo singer Danny Estrin, un vero e proprio camaleonte, capace di donare alle composizioni della band una versatilità vocale davvero invidiabile. In alcuni tratti i Voyager ricordano i primi Labyrinth, ma le quattordici canzoni di “Element V” dimostrano una buona personalità ed una particolare attenzione alla struttura dei pezzi, che tende a valorizzare la canzone in sé, evitando di perdersi in infiniti assoli. I Voyager hanno certamente messo a segno un buon colpo: “Element V” è uno dei migliori debut album degli ultimi tempi, e sarebbe davvero imperdonabile lasciarselo sfuggire... se amate il Progressive Metal, questo disco merita tutta la vostra attenzione!

Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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