Copertina 4

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:40 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. HOLLOW PLANET
  2. THE GLASS SENTIENT
  3. CONQUEROR
  4. VECTORS
  5. EARTH STERILISER
  6. AVALANCHE
  7. XENOFORMS
  8. OVERSEER
  9. CONTROLLER
  10. FAITH COLLAPSING

Line up

  • Colin Jeffs: vocals
  • Chris Cougan: guitars
  • Jay Coombs: bass
  • Jayden Mason: drums
  • Hayden Lee: guitars
  • Mick Jeffery: guitars

Voto medio utenti

Provengono dall'assolato Queensland, per la precisione da Brisbane, gli australiani Aversions Crown, che dopo due autoproduzioni vengono ingaggiati addirittura dalla Nuclear Blast che lancia così a livello internazionale il nuovo "Tyrant".

Quando nella bio allegata ho letto "death metal" e tre chitarristi in line-up, lo ammetto, sono entrato in [DIFFIDENZA MODE: ON] e alla fine dell'ascolto di "Tyrant" devo ammettere di aver fatto bene.

Un consiglio che possiamo dare agli Aversions Crown ma che estendiamo a tutti i giovani gruppi di oggi è quello di pensare meno alla tecnica ed alla precisione nell'esecuzione, che nessuno di noi si scandalizza se qualcuno sbaglia una stoppata o se il batterista non ci fa un super trick controtempo, e di raccogliere maggiormente quello che si faceva a metà anni '90, quando la tecnica e la bizzarria venivano messe a servizio di un songwriting che costruiva CANZONI e non mere dimostrazioni di perizia e di gara a chi ce l'ha più lungo.

Perchè sì, cari Aversions Crown, nessuno negherà che "Tyrant" sia un album suonato divinamente e prodotto con tutti i crismi, anche perchè saranno ben pochi quelli che sopravviveranno ad uno dei deathcore più noiosi e ripetitivi che abbiamo mai potuto sentire in vita nostra.

Un lunghissimo unico brano di 40 minuti di durata, un continuo martellamento interrotto sistematicamente da inutili break, quando melodici, quando composti solamente da un sinistro tappeto tastieristico, ed una voce profonda quanto inespressiva.
Tradotto in sensazioni, una noia mortale. Il death metal una volta non era la musica fatta impatto e rabbia?

Impossibile segnalare un pezzo rispetto ad un altro, così come impossibile stimare la personalità di una band che è prossima al vuoto cosmico.

Tanta, tantissima forma ma la sostanza dov'è? Se ormai arriva a scarseggiare anche nei generi più estremi la salute del metal non è cagionevole, di più.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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