Saturazione portata al massimo, valvole che friggono, growling vocals che duellano, cacofonia dilagante ma... tutto senza idee.
Quello che i californiani
Annihilated riversano in questo loro debutto è un concentrato di distorsioni martellanti, una botta di suono che dovrebbe spazzare via tutto, spargere dolore e sofferenza ma, ahimè, provoca solo noia. Questi tre casinisti non sono mica delle fighette, vantano anzi trascorsi con
Arkaik, Grotesque (tra gli altri) ed il drummer
Scotti Fuller mena le pelli anche negli
Abysmal Dawn, Jungle Rot ecc.. questo per sottolineare come gli
Annihilated avrebbero dovuto sapere bene come costruire dei pezzi che funzionano, si limitano invece a creare caos fine a se stesso.
La loro proposta si basa su un death metal estremo con spruzzate di grind iperveloce ma non solo, spesso il sound si adagia su ritmi da mosh con tanto groove ma anche in questi casi non escono dei riff interessanti ed il costante dualismo vocale super-effettato che cerca di creare una brutalità ancora più brutale, ha come risultato sensazioni che vanno dall'apatia all'irritazione.
Non si discute la bravura strumentale, con un plauso per il basso di
Eric Cohen sempre nitido, secco e veloce, ma se tutti sono impegnati a martellare come fabbri senza chiedersi perché o cosa creare, ne esce una scultura indefinita.
Evitabilissimi.
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