C'è gente (non facciamo nomi) che dal doom d'atmosfera è arrivata con gli anni a fare prog d'atmosfera..chi siamo noi per dire che finire col fare metalcore è cosa non buona?

Ma nessuno!
E comunque i Morrigu, gruppo svizzero con ormai 15 anni di carriera sulle spalle, se ne sarebbero sicuramente sbattuti il cazzo.
Nati appunto come band atmospheric doom nel 1999, con il primo disco "Forgotten Embrace" del 2003 si fanno conoscere al grande pubblico, ricevendo recensioni discrete e che gli permettono di firmare un contratto con la Dark Balance, tramite la quale nel 2009 escono con "The Niobium Sky", il quale incorporava al suo interno elementi tipici del death metal di matrice teutonica.
Sconosciuti al sottoscritto fino a poco tempo fa, i Morrigu annoverano al loro interno la buonanima di Severin Binder, per qualche anno facente parte dei conterranei Eluveitie assieme all'ex batterista Merlin Sutter, sostituito qui da Christoph.
Severin passa con agilità dai flauti folk a una voce a metà tra un growl sguaiato e uno scream intenso, adattissima alla nuova proposta musicale degli svizzeri, i quali, abbandonata completamente la componente doom, ci riservano un death melodico abbondantemente influenzato da sonorità moderne, tenenti al metalcore e, a tratti, all'hardcore più spinto.
Tecnicamente ineccepibili, da buoni figli del death tecnico, a livello melodico si dimostrano altrettanto capaci, intersecando alla perfezione la voce di Severin in brani ad alto tasso di violenza. L'opener "Before Light" è forse il brano più riuscito del lotto assieme a "Black Messiah", in quanto brani che bel bilanciano la componente melodica con il death e l'hardcore.

"Before Light/After Dark" dei Morrigu non è certo un album rivoluzionario, sotto nessun punto di vista, ma si lascia ascoltare piacevolmente e dona quella giusta dose di carica necessaria ad arrivare alla fine di un mercoledì d'ordinaria amministrazione lavorativa. Solo per gli amanti del "non troppo estremo", in un senso o nell'altro.

Quoth the Raven, Nevermore..