Una decina di anni fa gli
Shadowsphere avevano esordito proprio grazie a "Darklands", un album che ora questa formazione ci ripropone, sfoltendolo di alcuni pezzi e ri-registrando quelli sopravvissuti all'epurazione.
Quello che non manca è quell'approccio musicale che già a suo tempo abbracciava tanto il
buon vecchio Thrash quanto lo Swedish Death Metal, e già che ci sono gli Shadowsphere ci ricordano pure che il disco è un concept ispirato al film "Drácula" di Francis Ford Coppola.
Ed è proprio
colui che non è morto a rispondere per primo all'appello, rischiando di spezzare qualche con sonore mazzate tra Kreator e At The Gates, stessa condotta musicale perseguita anche dalla successiva "Into the Lungs of Hell" che si segnala anche per un efficace guitarwork (con i due chitarristi che guardano ai primi In Flames), prima che la tensione venga spazzata via dai due minuti di melodia garantiti dall'arpeggiata "...Of passion and Pain". La tregue regge davvero poco, e già con "At the Graves" (ma le introduzioni narrate non si potevano proprio evitare?) e poi con la virulenta "Carfax in Flames" si ritorna a fare sul serio, prima di un altro intermezzo, stavolta dal taglio epico, che poi sfuma nella doppietta finale: la
slayeriana "The Everlasting Dream" e l'outro (nuovamente un breve strumentale arpeggiato e dal finale corale) "Love Never Dies".
Certo, avrei preferito ascoltare gli Shadowsphere alle prese con del nuovo materiale piuttosto che scoprirli impegnati a rispolverare (e pure un po' al risparmio) il loro disco d'esordio, devo comunque riconoscere che "Darklands" offre spunti e momenti interessanti e soprattutto non suona particolarmente datato.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?