Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2006
Durata:77 min.
Etichetta:Sound Riot
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. C
  2. HOLDERS OF POWER
  3. AT GOLGOTHA I MASTURBATE
  4. TODENSLUT
  5. FROM PROMISED LAND (REEKS SHIT)
  6. PRIMEVIL DISCIPLE
  7. CALLIPHORIDAE
  8. SISTERS OF SODOMY
  9. VISION OF DARKNESS, HATE AND DESTRUCTION
  10. LEGION (INTRO)
  11. BLACK DEATH
  12. DEVILSPAWN
  13. BLACK GOAT OF THE WOODS
  14. DUST OF NECROPOLIS
  15. FUNERAL NIGHT AND THE IMMORTAL EVIL
  16. HELLBOUNDED INFERNAL ONES
  17. ELOHIM
  18. BEAST AMONG US
  19. HUNGER CRAWLS UNDER SURFACE

Line up

  • T. Sääksniemi: vocals
  • A. Sääksniemi: guitars
  • B. Niininen: bass, drums

Voto medio utenti

I Burialmound hanno, dal 1995 al 1998, un passato come Utgard, prima di acquisire l’odierno moniker, con il quale nel 2001 hanno pubblicato il debut “Black Death”, disco che viene riproposto integralmente in coda al nuovo “Devil’s Work”, per un totale di 19 brani e 77 minuti di musica.
In finlandesi mettono in scena un devastante attacco fatto di Death Metal a tinte Black, con riferimenti dichiaratamente anticristiani, come si evince da titoli come “At Golgotha I Masturbate”, e c’è da dire che il nuovo, sebbene registrato nel 2003, “Devil’s Work” rispetto al precedente “Black Death” è più variegato e strutturato anche se forse meno grezzo e d’impatto.
In effetti è strano dovere recensire due dischi in uno, ed è impossibile non notare le differenze e i parallelismi. Di certo ascoltare 77 minuti filati di brutale death metal non è l’ideale per chi ha premura per i propri neuroni, però l’assalto di pezzo come “Elohim”, “Black Goat Of The Woods” e “Sisters Of Sodomy”, non lascia scampo.
La band è chiaramente debitrice di alcuni dei migliori acts americani, Incantation e Deicide su tutti, ma non disdegna riferimenti al brutal più recente, soprattutto nei pezzi di “Black Death”, dove i fronzoli sono pochi e l’attacco è massacrante.
Credo che tanto dal punto di vista commerciale, quanto dal punto di vista musicale questo disco sia da considerare per gli amanti del Death Metal, che si ritroveranno due dischi in uno e una notevole dose di brutalità a buon mercato.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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