Gli svedesi
Isole (ex-Forlorn) sono veterani di lungo corso in campo doom. Questo è il loro sesto album, che si aggiunge a svariati demo, split e compilation, e non c’è festival del settore che non li abbia visti protagonisti sul palco. Dunque uno stile consolidato, che unisce il doom metal scandinavo ad elementi progressivi e melodie iperboree, ma anche cenni di death strumentale e growl vocale.
Rispetto al lavoro precedente (“Born from shadows”), questo “The calm hunter” risulta meno lento e funereo, pur rimanendo pienamente legato alla filosofia musicale del quartetto. Si nota un incedere più maestoso, possente, circondato da atmosfere nordiche che ricordano vagamente i Grand Magus o bands come Procession, The Order of Israfel, Place of Skulls. Troviamo comunque alcuni momenti più riflessivi, che alleggeriscono il carico di lunghi brani come la title-track o la imponente “The eye of light”, dove gli Isole esprimono tutto il loro potenziale evocativo.
Non si tratta di gruppo particolarmente originale, però gli va riconosciuto di saper manipolare degnamente i fondamenti del genere.
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