Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:47 min.
Etichetta:Livewire / Cargo Records

Tracklist

  1. WAR
  2. TIME AGAIN
  3. ILLUMINATED WITHIN
  4. THE EYE
  5. TOUGH GUYS DON’T DANCE
  6. BREAK OUT
  7. HIGHER
  8. YOU WILL NEVER WALK ALONE
  9. (TAKING THIS) FURTHER
  10. ALL OF YOUR LOVE

Line up

  • Sofia Lilja: vocals
  • Christer Åkerlund: guitars
  • Henric Uhrbom: bass
  • Tomas Weijnesjö: drums
  • Torbjörn Weijnesjö: guitar
  • Joakim Ahlund: guest on keyboards
  • Mats Levén: guest on backing Vocals
  • Katarina kammarkör: guest on choir

Voto medio utenti

Sofia Lilja è una delle “nuove” voci femminili più interessanti dell’intero panorama hard n’ heavy, e non credo ci possano essere degli estimatori di “Mountain” disposti a confutare un’affermazione del genere.
Il problema, semmai, emerso proprio in quel debutto dei suoi Nubian Rose, era riuscire a sostenere tali abilità fonatorie con un’adeguata forza espressiva, un po’ incostante all’interno di un lavoro comunque piuttosto godibile.
Ora, con un secondo full-length dal titolo (“impegnativo”) “Mental revolution”, gli svedesi sono fatalmente chiamati a dare prova di essere cresciuti sotto il profilo compositivo, in modo da non disperdere oltre le qualità di una laringe tanto stentorea e ammaliante.
Purtroppo, però, gli auspicati miglioramenti non sono particolarmente evidenti: il cantato scintillante, supportato ancora una volta dal potente e raffinato guitar work di Christer Åkerlund, non trova un “terreno” di scrittura sufficientemente fertile e invece che consentire alle alchimie sonore di germogliare prepotentemente nell’apparato cardio-uditivo, si limita ad assicurarne una “fioritura” di buon livello e tuttavia abbastanza lontana dall’esplosione che mezzi tecnici così imponenti potrebbero garantire.
L’inizio è affidato, esaurita la breve intro liturgica (mi ha fatto venire in mente la sigla di Mr. Bean … boh …), alla prorompente “War”, una sorta di figlia ipervitaminizzata di “Spotlight kid” in cui i maliardi registri vocali (una “roba” tra Gudrun Laos, Ann Wilson, Robin Beck e Skin, per intenderci …) e le notevoli capacità interpretative della bella e brava colored scandinava si spiegano in tutto il loro fervore.
Dopo un attacco così irruento, appare condivisibile, poi, la scelta di piazzare una “Time again” in grado di svelare il lato più intimista e “radiofonico” del gruppo, impegnato in un bel pezzo di rock melodico dai connotati gradevolmente “contemporanei”.
Con “Illuminated within”, “Break out” e una sbarazzina “All of your love” si percorre il pericoloso crinale dell’ammirazione epidermica priva di autentici sussulti, e se “The eye” può piacevolmente ricordare qualcosa dei Loudness “americani” e “Tough guys don’t dance” omaggia senza soverchie forzature la dissoluta spigliatezza dei Motley Crue, tocca alle fascinose melodie “adulte” di “Higher”, “You will never walk alone” e “(Taking this) Further” fornire una scossa emotiva davvero intensa, edificata sulla classe e sul garbo applicato a strutture armoniche assai codificate.
Disco e band molto competente, dunque, con Sofia che conferma la sua piena rispettabilità di vocalist (e di esotica femme fatale) … per ambire a ruoli egemoni manca ancora un pizzico di brillantezza nel songwriting … ne attendiamo fiduciosi l’arrivo già dal prossimo album.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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