Terra.
Fiumi.
Laghi.
Maree.La forza ed il fascino delle acque del nostro pianeta.
Quattro brani, dalla durata estenuante, di Ambient Black Metal, maestoso, imponente, violento, epico e fortissimamente legato alla natura.
Dal nulla, gli italiani
Earth and Pillars, compongono un album strepitoso, un album in cui è l'atmosfera, prima ancora che le scelte musicali, ad essere assoluta protagonista e vera musa che sembra aver ispirato i misteriosi musicisti che si celano dietro l'affascinante monicker.
I
Darkspace sono sicuramente fonte di ispirazione per i nostri: il gusto per le ambientazioni asettiche e deumanizzate, per le velocità esasperate, l'uso della voce come semplice sfondo alla magniloquenza degli strumenti, sono tutti tasselli del mosaico svizzero dello spazio.
Gli
Earth and Pillars, però, reinterpretano l'insegnamento dei bernesi in modo personale.
Il loro black metal ha, infatti, un approccio più "grandioso" e certo meno oscuro di quanto accade per i Darkspace.
"Earth I" è il trovarsi di fronte a spazi infiniti, ma rigorosamente sulla nostra Terra, ed ammirarne l'immensità e la forza, quasi stupendosene. Questo è il senso profondo dell'atmosfera di questo lavoro.
Musicalmente il gruppo sceglie un approccio violento, un approccio in cui il lavoro delle chitarre è devastante nel suo essere incessante ed ossessivo, la batteria sintetica una macchina impazzita e le tastiere, raramente così affascinanti e così magistralmente integrate da brevi arpeggi che smorzano insieme agli interludi ambient la furia esecutiva, il giusto compendio per gli scenari apocalittici, e inquietanti, che il rantolo vocale ci racconta sullo sfondo.
Gli
Earth and Pillars dimostrano di sapersi muovere perfettamente all'interno di scenari musicali estremi come questi.
Conoscono gli insegnamenti di
"Filosofem", il disco da cui tutto è iniziato, e incanalano le "dritte" dei loro maestri in un solco privato di prorompente personalità.
"Earth I" è musica da capire prima ancora che da ascoltare.
Essa è il fascino delle onde, è l'immensità dei mari, è il freddo che si acquatta dietro le fronde degli alberi, è la fine.
La fine da cui inizia tutto.
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