Deciso cambio di genere per il folletto Mortiis, in un passato remoto impegnato negli Emperor e poi fautore di progetti come Fata Morgana, Vondur e, soprattutto, Mortiis.
“The Smell Of Rain” segna un vera e propria svolta nella direzione musicale intrapresa dal norvegese, fino a questo momento noto soprattutto per le sue sinfonie esclusivamente strumentali e prive di qualsivoglia tipo di strumento rock. Sin dall’opener “Parasite God” si possono notare certi richiami all’ebm più commerciale, Apoptygma Berzerk e Vnv Nation in primis, coadiuvati da un uso della chitarra synth sullo stile di brani più spaziali di Marylin Manson.
Il risultato riesce decisamente convincente e Mortiis oltretutto riesce a disimpegnarsi in maniera discreta anche per quanto riguarda le voci, venendo così a creare un prodotto estremamente moderno e commerciale, che non sfigurerebbe in un qualsiasi Goth club europeo.
Le oscure e claustrofobiche armonie che avevano reso apprezzabile Mortiis anche in ambiti estremi sono quindi mutate in un sound più moderno, decisamente elettronico ma anche non particolarmente ispirato.
Un prodotto che lascerà l’amaro in bocca a molti fan di vecchia data, quindi, ma anche un disco decisamente valido ed interessante se analizzato nella sua interezza, sicuramente degno di un ascolto.
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