Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2014
Durata:42 min.
Etichetta:Avantgarde Music

Tracklist

  1. NOMAS I
  2. NOMAS II
  3. NOMAS III
  4. NOMAS IV
  5. NOMAS V

Line up

  • PV: Drums
  • MZ: Guitars, Bass, Effects, Keyboards
  • RM: Vocals

Voto medio utenti

Un lavoro profondissimo.
Questo è "Nomas" degli Arcana Coelestia.
Il gruppo italiano ha lasciato trascorrere ben cinque anni dal precedente album, ma ha ripagato l'attesa con cinque brani semplicemente perfetti nelle loro coordinate musicali e squisitamente emozionanti nel loro saper essere avvolgenti.
"Nomas" non è un album univoco.
Le suggestioni del funeral doom, mai troppo deprimente e depresso, convivono con le sferzate dell'algido black metal, magniloquenti arrangiamenti sinfonici si sposano con melodie spesso delicate ed eleganti, la musica "dura", distruttiva, gioca con l'armonia e la melodia.
Da qualunque lato lo si guardi, questo album svela sempre un nuovo particolare, un dettaglio che non avevamo scorto in precedenza e che ci costringe a gustare ancora, ed ancora, ogni singolo brano.
Gli Arcana Coelestia confezionano, a mio avviso, il loro lavoro migliore.
Bilanciano in maniera perfetta le sfaccettature del loro suono non lasciando mai che un elemento prevalga sull'altro e compongono musica sincera, emozionale, elegante e ricchissima di tensione.
Lasciano, dunque, l'ascoltatore quasi in estasi di fronte ad un suono ineluttabile nel suo essere lento e soffocante, salvo poi squarciare la pesantezza con accelerazioni improvvise e fuori controllo che sfumano, senza stridere, in melodie carezzevoli e semplici nella loro essere cristalline.
Il gruppo sardo riesce, dunque, ad emozionare e lo fa con una proposta che è estrema ma che ha tutte le carte in regola per essere apprezzata anche fuori da determinati circuiti di ascolto.
Ed il motivo è semplice.
Quando la musica ha un tale spessore, quando è arrangiata e pensata con il cuore prima ancora che con la mente, quando è profonda come ho ricordato all'inizio, i generi vengono trascesi e quello che rimane è solo e soltanto il piacere dell'ascolto.
Qui non contano il funeral doom, il black metal e tutto quello che può essere nel mezzo, no.
Qui conta solo la bellezza di un disco che non deve essere ignorato e che, per una volta, è motivo di orgoglio nazionale.
Celestiali.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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