Alkoholizer - Free Beer​.​.​.​Surf's Up​!​!​!

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:41 min.
Etichetta:Punishment 18 Records

Tracklist

  1. THE HOGMOSH - NOZNO STRIKES BACK!!!
  2. FACELESS
  3. SURFIN' BEER
  4. BREATHALIZE AND DESTROY!!
  5. SYSTEM ABERRATION
  6. NEVER COME BACK SOBER...
  7. ANTISOCIAL TRAP
  8. SKATING MADNESS
  9. MIND POLLUTION
  10. STOP HIT OFF THE GHETTO - JOIN THE BOAR PARTY!!!

Line up

  • Fabrizio Fele: bass, vocals (backing), vocals (lead)
  • Marco Lai: guitars (lead, rhythm), vocals (backing)
  • Darken: drums
  • Lögan Heads: guitars

Voto medio utenti

Mettete qualche birretta in frigo poi ne riparliamo alla temperatura giusta.
Fatto? Bene.
Stappate e preparatevi a godervi "l'ignoranza in thrash" sparata fuori dagli Alkoholizer. Dai, non si può approcciare un disco del genere col bicchiere vuoto, come fareste altrimenti ad essere coinvolti con lo scapocciamento maltato che propongono i quattro sardi?

Dopo cinque anni dal debutto, impiegati probabilmente nel perfezionare tecniche di post fermentazione epatiche, i nostri tornano migliorati sotto l'aspetto tecnico/compositivo, con una marcia in più che arriva dal drumming instancabile del nuovo innesto Darken (di provenienza black metal). Il loro thrash/hardcore iper-vitaminico di derivazione D.R.I./Hirax/Tankard/vecchi Anthrax, acquista così maggiore "spinta" diventando inarrestabile ed assolutamente coinvolgente nella sua "semplicità". Il riffing è veloce, preciso e non mancano qua e là leggeri rallentamenti prima dei coinvolgenti assoli (System Aberration una delle migliori), cosa che varia un attimo lo "sparatutto" dei nostri. I cori gang-style sono poi sempre efficaci ed arrivano al momento giusto per sottolineare i passaggi più concitati, lanciando ulteriore alcol sul fuoco e finendo per farci sudare schiuma luppolata.
Potrei chiamare in causa anche Municipal Waste e Gama Bomb ma gli Alkoholizer sono meglio, non scherzo, la loro attitudine cazzona e sgangherata non gli impedisce di essere terribilmente efficaci musicalmente. Per quanto riguarda i testi, diciamo che la divertente copertina del disco, con il mega polipo che ruba la boccia di Ichnusa (ignobile birra sarda) al surfista inseguito dallo squalo (?!), rende bene il concetto di svago-sbevazzone che i quattro gridano nel microfono, a cui si aggiungono storie da skate park e una più seria rabbia contro il sistema.

Al di là di allegorie e ilarità da troppi calici vuotati, la musica che ne rimane, per quanto priva di ogni originalità, è davvero ben fatta e ben suonata, corre come un treno in corsa, inarrestabile, come ragazzi che scappano beccati dagli sbirri a infilarsi bottiglie sotto la giacca. Se cercate divertimento e potenza metallica, qui ne avrete a palate, anzi, a boccali.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 giu 2015 alle 16:35

Troppo influenzati dal thrash metal anni 80 e quindi da bands tipo Metallica,Anthrax,Nuclear Assault e Bay Area varia...abbassare di un semitono gli strumenti :)

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