Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:non disponibile
Etichetta:Listenable Records

Tracklist

  1. CAPTIVITY & DEVOURMENT
  2. LOCKED IN
  3. RENDITION
  4. FUGITIVE DUST
  5. CONQUER
  6. THANATRON
  7. BACKGROUND RADIATION
  8. THE WATCHER
  9. EQUALIZER
  10. GIANTS

Line up

  • Christopher Amott: guitars, vocals
  • Sara Claudius: bass
  • Márton Veress: drums
  • Joey Concepcion: guitars
  • Matt Hallquist: vocals

Voto medio utenti

"Appena" 13 anni fa, usciva il terzo lavoro degli Armageddon, praticamente una costola degli Arch Enemy in cui a tirare le redini era "l'altro Amott", Christopher, che sfogava qui le sue frustrazioni sotto i colpi di un melodic death dalla discreta fattura.
Parecchi anni sono passati, la formazione è stata totalmente rinnovata, con il solo Christopher rimasto capocordata. Con un battage pubblicitario degno dei giganti del settore (il primo video è di maggio dell'anno scorso!) ed introdotti da una copertina che definire ben riuscita è poco, gli Armgeddon tornano con un disco solido, vario e ben suonato, per quanto non rivoluzionario, ma davvero molto piacevole.
Paliamo della fusione di power, melodic death, groove, con un pizzico di black, tutto riletto con un tocco moderno. Ne escono così canzoni dal riffing aggressivo ma non troppo, che sanno adattarsi, sanno cambiare, farsi più melodiche, perfino acustiche, per poi tornare a colpire con una piacevole sferzata di energia. Gli Armageddon, insomma, si mangiano in un sol boccone la carcassa putrescente degli Arch Enemy dimostrando una spinta, una freschezza compositiva ed una carica che negli "altri" latita da tempo immemore.
Il fatto che ci sia una notevole commistione di stili, rende difficile il paragone con una band in particolare, consiglio quindi di ascoltare il lavoro nella sua interezza, vi stupirà. Non vi spaventi qualche stralcio di cantato in clean (eseguito dal nostro Chris), non siamo su territori metalcore, la voce viene usata per caratterizzare e dare varietà alla proposta mentre le sapienti chitarre (Christopher è migliorato moltissimo negli ultimi anni) costruiscono melodie piacevoli e non scontate, avviluppandosi su un rifframa ben calibrato e dall'ottimo gusto. Gli assoli sono lunghi, elaborati ed avvincenti (a volte un poco eccessivi) ma le canzoni "si sentono", "ci sono", fanno scapocciare e non annoiano, sintomo di un songwriting ricercato ed efficace.
Certo, è sempre metal "moderno", ma non di quello "sputtanato" o "riciclato" altrimenti, statene certi, non sarei qui a parlarne bene. Una vera sorpresa, con 'The Watcher' top song assoluta.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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