Ritorno sulle scene per il combo dei fratelli Orlando, assente sin dall’anno scorso, periodo che aveva visto la band italiana pubblicare un disco di chiaro valore come “Classica” e quindi supportare on the road veri e propri “pezzi da 90” come Moonspell e Kreator.
I Novembre hanno abituato il pubblico ad una costante ed intelligente evoluzione del sound: partiti negli anni ’80 con gli estremismi sonori dei feroci Catacomb, il gruppo, attraverso numerosi cambi di line up aveva poi mutato la sua proposta aggiungendo atmosfere oscure, decadenti e romantiche, quasi rielaborando i Depeche Mode in chiave maggiormente pesante. Il precedente lavoro aveva sancito l’inizio della collaborazione con la prestigiosa Century Media, e questo “Novembrine Waltz” conferma la durata di un accordo che sembra decisamente saldo.
Purtroppo nuovi cambi di line up risultano aver colpito la band, allo stato attuale orba anche del fondamentale apporto di Massimiliano Pagliuso, ma il risultato finale non sembra essere stato eccessivamente influenzato da questi turbolenti avvenimenti. Durante le 9 tracce di “Novembrine Waltz” è facile scorgere il fantasma degli Opeth aleggiare, rivisitato, però, in un ottica decisamente personale e particolarmente curata.
Il drumming dell’ottimo Giuseppe Orlando, impegnato anche nella produzione del disco, registrato nei suoi Outer Sound Studios (Novembre, VII Arcano, Stormlord, Dgm, Savers) e missato da Terje Refsnes (Tristania, Sins Of Thy Beloved), risulta essere la vera arma in più della band; una performance che dona estrema dinamicità e maggior complessità ad un sound oramai veramente maturo.
Ottima anche la prestazione del versatile singer Carmelo, abile a districarsi fra voci pulite che molto devono ai Diabolique ed agli Amorphis, crudi interventi in screaming e profondi growl. Degna di nota in particolare la cover di “Cloudbusting”, tratta dal repertorio di Kate Bush, riarrangiata con creatività ed impreziosita dalla splendida voce di Ann-Mari Edvardsen (ex-Third And The Mortal).
La splendida cover di Travis Smith (Nevermore, Devin Townsend, Death) dona un ulteriore fascino ad un disco sicuramente meno accessibile del precedente, ma vivido riflesso di una band all’apice del processo creativo, impegnata a fornire vere e proprie suite di considerevole durata, strutturate magnificamente ed arrangiate con gusto e stile. “Novembrine Waltz” risulterà quindi un vero e proprio capolavoro agli amanti delle sonorità alla Katatonia ed a chiunque sia alla ricerca di una band portatrice di idee fresche e intriganti; un acquisto decisamente sbagliato, invece, per coloro i quali siano alla ricerca dell’ennesimo gruppo-fotocopia.