Al di là dell'Oceano, da dove provengono i
Black Veil Brides, direbbero "
Never judge a book by its cover". Al di qua dell'Oceano, da dove proveniamo un po' tutti noi, diremmo "
L'abito non fa il monaco". Detto che preferisco la versione anglofona, il concetto rimane lo stesso: non fermarsi MAI alla prima impressione, perchè può essere quanto di più sbagliato possibile..
Mai definizione fu più azzeccata che riguardo i Black Veil Brides, 5 ragazzotti dell'Ohio che dire pesantemente influenzati dal glam anni '80 sarebbe un eufemismo. Basta dargli un'occhiata per rendersi conto che l'aura di Motley Crue, Kiss e Poison aleggia su di loro come un pesantissimo macigno, una spada di Damocle pronta ad abbattersi con violenza al primo errore.
Il fatto è che di errori i Black Veil Brides non ne hanno, finora, mai fatti. Manco mezzo, piccolino..niente. E il nuovo album "
Black Veil Brides IV" è qui a testimoniarlo.
Ammetto di essere stato traviato anch'io dall'immagine della band, troppo legata a un'epoca che probabilmente ha già dato tutto quello che poteva dare. Eppure mi son bastati i 3 minuti e spicci di "
Heart of Fire" per rendermi conto che, davvero, l'abito non fa il monaco: l'hard rock degli americani è tutto fuorché banale, poco influenzato almeno musicalmente dal glam delle band citate in precedenza, molto più orientato a sonorità moderne (a tratti mi ricordano i momenti più soft dei Five Finger Death Punch, tanto per dirne una) e tecnicamente impressionante.
Aggiungiamo poi che la voce di
Andy Biersack, potente e cupa ma con quel retrogusto graffiato e vagamente hetfieldiano, è una delle più interessanti che mi sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi e abbiamo fatto filotto.
11 brani veloci, che raramente superano i 4 minuti, come dev'essere per un disco il cui unico scopo è quello di divertire e tenere alto il ritmo. E anche quando questo ritmo si abbassa, come nel caso della stucchevole simil-ballad "
Goodbye Agony", la qualità non si schioda di un millimetro da standard davvero alti.
Insomma, se riuscite a fare come il sottoscritto e non fermarvi al look ma a dare quantomeno un ascolto a "
Black Veil Brides IV", potreste trovarvi davanti a un lavoro inaspettatamente interessante e che vale l'acquisto. Se invece vi farete sconfiggere dai pregiudizi, beh..il futuro rimane sicuramente radioso per i
Black Veil Brides, che voi ci crediate o no.
Quoth the Raven, Nevermore..
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