Gli
Autere giungono al loro primo album dopo dodici anni di attività, durante ai quali hanno realizzato diversi demo ed EP e affrontato non poche difficoltà nell'assestare la propria lineup.
Non avendo avuto la possibilità di ascoltare le loro prime uscite mi è impossibile misurare quanto e come gli Autere si sono evoluti nel tempo, ma quello che oggi si può ascoltare su "Amal'l" è un Death Metal dalla veste modernista che inizia a imporsi già dalla seconda traccia dell'album, quella "Circle of Kinetic Damage" che
flirta con il Metalcore e il Nu Metal, venendo a ruota della più canonica "Burn" ... no, niente a che vedere con i Deep Purple, piuttosto la formazione finlandese sembra guardare ai Pantera e ai Raunchy. E da dietro al suo microfono Anssi Rissa lo fa riuscendo pure a essere convincente tanto nel growl brutale che accompagna i momenti più torridi sia quando le aperture melodiche e moderniste si fanno più marcate, con gli sforzi degli Autere di proporsi in qualcosa di interessante e personale che sembrano comunque onesti e non posticci. E lo mettono nero su bianco grazie ad episodi come "Horizon" o "Carbon", dove l'aggressività e la melodia ben si bilanciano e si integrano a favore di un convincente Groove Metal, oppure nella conclusiva "Allies" rallentata, intensa e ben carica di pathos, Tuttavia in altri momenti lo
schema non riesce altrettanto bene e in questi frangenti ("Redeemers", "Lines") è evidente come le canzoni non sgorghino fluide ed efficaci quanto sarebbe necessario.
Al di là degli sforzi messi in opera, la proposta degli Autere pur più che dignitosa non sembra avere - ancora? - i mezzi per attirare particolare attenzione e interessi, soprattutto in un mercato iper-saturo come quello attuale.
You want it all, but you can't
read it
It's in your face, but you can't
read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the
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