Copertina 6

Info

Anno di uscita:2005
Durata:78 min.
Etichetta:Psychedoomelic
Distribuzione:Brainstorm

Tracklist

  1. SEALED IN BLOOD
  2. RHAIZES SHADOWS
  3. MEET THY MAKER
  4. WOLVES BANE
  5. UNDER THE BLOOD RED MOON
  6. DREAM DEATH
  7. JOURNEY INTO MISTERY
  8. BACK FROM THE DEAD
  9. THE ELDER RACE
  10. METHOD TO MADNESS
  11. BITTERNESS & HATRED
  12. THE UNSEEN
  13. A WAYFARER’S TALE
  14. BORN TO SUFFER

Line up

  • Brian Lawrence: guitar, vocals
  • Ted Williams: bass
  • Mike Smail: drums

Voto medio utenti

Agganciandosi al filone dell’archeologia heavy, assai di moda negli ultimi tempi, la Psychedoomelic raccoglie in un unico disco i tre demo-tape realizzati tra l’86 e l’88 dai Dream Death, formazione di Pittsburgh.
Detto così il fatto non sembrerebbe di grande rilievo, ma l’interesse può aumentare chiarendo che questo gruppo è la prima incarnazione dei doomsters Penance, già autori di ottimi albums come “Proving ground”(1999) e “Alpha and omega”(2001) nonché pupilli di Lee Dorrian (Cathedral) e legati per motivi di line-up a diversi altri nomi della scena doom come Pentagram, Sally, Mustache ed Humbucker.
Verso la metà degli eightees i Dream Death cercarono di mettersi in luce, con risultati limitati al livello locale, inventandosi uno stile che fosse in grado di coniugare il sound lento ed oscuro dei Black Sabbath e dei loro epigoni con la veloce aggressività dello speed/thrash metal, in quel periodo imperante nel panorama mondiale. Il prodotto dei loro sforzi è testimoniato soprattutto dai primi due demo, che oggi non faticheremmo a definire sludge-doom per quell’intreccio di ritmiche fangose ed ossessive, chitarre deraglianti, vocals astiose ed improvvise sferzate “thrasheggianti”. Ne risultava un buon heavy dall’atmosfera negativa, distorta e malata, attualmente riscontrabile in una miriade di formazioni come Negative Reaction, Mass, Fistula, Unearthly Trance, tanto per citarne qualcuna, ma che invece all’epoca, a detta della stessa band, fu poco compreso ed accettato dal pubblico metal.
Va detto comunque che si tratta di registrazioni abbastanza amatoriali, non riadattate agli standard di qualità contemporanei, ed in aggiunta c’è la sensazione di uno sviluppo ancora acerbo, un songwriting poco variegato che tende a scivolare nella monotonia. Era certamente un progetto interessante ma allo stato embrionale, pur se parecchio in anticipo sui tempi.
Il terzo demo, “Ode to sorrow”(1988), realizzato dopo la pubblicazione del primo album dei Dream Death (“Journey into mistery” 1987), è invece orientato verso una visione del doom più tradizionale e rappresenta in pratica la genesi dei Penance. Infatti le tre canzoni contenute saranno riprese di lì a non molto nei loro primi lavori “The road less travelled”(1992) e “Parallel corners”(1994).
Aggiungiamo ancora che questo “Back from the dead” è corredato di un corposo booklet con tutti i testi delle canzoni, le varie line-up, foto e manifesti dell’epoca ed un commento del fondatore Brian Lawrence Goodbread, il quale tra le altre cose annuncia la probabile uscita di un nuovo album dei Dream Death con la formazione originale.
Detto tutto il possibile sull’operazione della label Austro-ungherese, non si può non rilevare che l’interesse è circoscritto agli adepti del doom estremo desiderosi di completare la conoscenza storica del genere. Prodotto di nicchia, oltretutto penalizzato da una resa sonora non ottimale.

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