Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:37 min.
Etichetta:Argonauta Records

Tracklist

  1. AT THE CROSSROADS
  2. UNDER HER SPELL
  3. CAUGHT SOMEWHERE OUT OF TIME
  4. THE RIVER DEEP
  5. VERIURUT
  6. CEMETERY EARTH

Line up

  • JT: vocals
  • AR: guitar
  • TH: guitar
  • EK: bass
  • PV: drums

Voto medio utenti

I finlandesi Deep River Acolytes (ex-Deliverance) si sono formati una decina di anni fa ed hanno pubblicato svariato materiale: demo, live, Ep, un full-length ("The hour of trial", 2018). Adesso si sono accasati presso la Argonauta Records, per la quale esce il nuovo "Alchemia aeterna".
Siamo in presenza di un sound assai ibrido, che cerca di coniugare strutture e dinamiche heavy doom, atmosfere sulfuree ed orrorifiche, vibrazioni black metal e vocals profonde e bluesy. Il cantante sembra molto ispirato dal Phil Anselmo era-Down, così come da Glenn Danzig o Pete Steele, mentre i brani hanno andamento prevalentemente ondivago con incursioni in tutte le correnti citate prima.
Prendiamo come esempio la lunga e conclusiva "Cemetery earth", dove la band di Oulu accorpa la solennità oscura del funeral-doom con spaccati di gelido heavy-black, rarefazioni meditative ed un cantato che sembra provenire dalle paludi della Louisiana. Brano esteticamente inappuntabile, con buona atmosfera drammatica e scenografica, ma un pò troppo studiato e formale. Un sound con il freno a mano tirato, che promette molto ma non decolla mai del tutto. Poca spontaneità, visceralità, con qualche citazione anche troppo marcata (Danzig, Type O Negative).
Sensazione che si presenta sovente lungo l'intero lavoro, anche se i finnici cercano di dare un'impronta personale a tracce corpose come la potente "At the crossroads" o la lentissima ed epico-cimiteriale "Caught somewhere out of time", piena di vibrazioni Sabbathiane e tetra come una marcia dei dannati.
Lavoro complessivamente un pò piatto, che cerca di coagulare svariate influenze ma appare indeciso tra la maestosità del doom classico, l'abbandono decadente del funeral-goth, il brivido dell'horror-metal e quant'altro. A mio avviso i Deep River Acolytes avrebbero bisogno di focalizzare meglio la loro proposta, puntando verso una direzione precisa senza farsi attirare dalle loro molteplici ispirazioni. Indubbiamente esistono i fondamenti per fare meglio.

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