Oggi affronteremo un disco che all'uscita nell'ormai lontano 2013 ha riscosso un successo imprevisto, suscitando in tutto il mondo critiche sia positive che negative e come avrete potuto intuire sto parlando di “
The Death Card” degli
Sworn In.
I cinque ragazzi dell'Illinois con questo loro primo full-length vogliono lanciarci contro tutto ciò che hanno dentro; tra rimpianti, dolore e odio incondizionato l'ascoltatore si trova infatti ingabbiato nel sound del gruppo che inevitabilmente o piace o non piace, con gli
Sworn In purtroppo non esistono le mezze stagioni.
Analizzando più nello specifico ogni apparato che compone quest'organismo musicale possiamo trovare un guitar work senza molte pretese, semplicemente d'impatto, risultando a tratti influenzato dal periodo Nu di fine anni '90/inizio 2000 e a tratti molto più metalcore con breakdown spiazzanti e cadenzati. Il comparto ritmico affidato a basso e batteria è di vitale importanza, infatti entrambi compiono un lavoro superbo per supportare ciò che è stato scritto dai chitarristi senza però limitarsi solo a questo, tutto l'album è appunto costellato per tutta la sua durata di sfuriate da parte del batterista che non lasciano il tempo all'ascoltatore per prendere fiato.
Tyler Dennen, il cantante, è il componente che rende al meglio ciò che tutti vogliono esprimere, con i suoi testi e la sua voce graffiante ed urlata al limite del normale è infatti capace di esprimere tutta la sofferenza diffusa in tutto il disco.
Nel complesso quindi il più grande pregio di questo disco è che nessun membro è più importante degli altri per ottenere il sound perfetto, ognuno contribuisce perfettamente alla riuscita di questo “The Death Card” che abbiamo apprezzato oltremodo!
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