Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:35 min.
Etichetta:Atomic Stuff Records

Tracklist

  1. VISIONE LIQUIDA
  2. OMBRE
  3. INDIFFERENTE
  4. FALSI DEI
  5. ILLUSIONE
  6. VEDOVA NERA
  7. NUOVA ALBA
  8. INGANNO DELL'ORGOGLIO
  9. POCHI MINUTI

Line up

  • Alberto Gobbi: vocals
  • Diego Gualtieri: guitar
  • Emanuele Torri: keyboards, synth
  • Simone Pedrali: bass
  • Maurizio Torri: drums

Voto medio utenti

Alzi la mano chi sente la mancanza dei Timoria, in particolare di quelli operativi alla metà degli anni novanta, per il sottoscritto il loro periodo artistico migliore.
A coloro che si sono palesati (spero molti …), ora chiedo di impegnarsi in un piccolo sforzo d’immaginazione … supponete per un attimo che Francesco Renga non avesse scelto di assecondare i suoi sogni di successo mainstream e che la band bresciana, forte della sua meravigliosa laringe, avesse continuato a fare musica assorbendo influssi dalla scena contemporanea.
Ebbene, il risultato di tale fantasiosa elaborazione mentale non credo sarebbe poi tanto dissimile da quanto i loro concittadini Desma hanno prodotto in quest’albo di debutto, recentemente pubblicato per l’Atomic Stuff Records.
“Identità anonime”, infatti, pur evocando immediatamente, complice pure il timbro e lo stile interpretativo dell’ottimo Alberto Gobbi, il ricordo di opere strepitose come “Viaggio senza vento” e “2020 Speedball”, non si limita a un’operazione “nostalgia”, ma include nelle sue fibre sonore pure rifrazioni d’elettronica e suggestioni di alternative-rock “moderno”, tra bagliori di Subsonica e frammenti di Coldplay e Negramaro, a cui si aggiungono scorie di The Killers e Muse (le pulsazioni di “Ombre” sono emblematiche in questo senso).
Ne scaturisce un lavoro piuttosto efficace, abbastanza “ruffiano” per ambire a consensi “popolari”, ma capace anche di prodursi in “aristocratiche” esposizioni armoniche, degne dell’eccellenza del prog italico (gli influssi di marca PFM concessi a “Indifferente”, per esempio), a comporre un quadro complessivo forse per certi versi ancora un pochino contraddittorio e tuttavia sempre gradevole e realizzato con gusto.
Come spesso accade con gli appartenenti alla categoria “esordienti di valore”, la sensazione predominante è che sarà sufficiente un pizzico di superiore esperienza per consolidare il songwriting e rafforzare la personalità, svincolandosi sempre di più da modelli comunque assai nobili e, soprattutto, mai troppo pressanti o molesti.
Dei Desma sentiremo ancora parlare, ne sono assolutamente convinto ... e magari non solo in contesti (fieramente) “settoriali” come può essere una, benché gloriosissima, webzine d’estrazione metallica.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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