Shining - IX - Everyone, Everything, Everywhere, Ends

Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2015
Durata:54 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. DEN PÅTVINGADE TVÅSAMHETEN
  2. VILJA & DRÖM
  3. FRAMTIDSUTSIKTER
  4. MÄNNISKOTANKENS VÄGGLÖSA RUM
  5. INGA BROAR KVAR ATT BRÄNNA
  6. BESÖK FRÅN I(HO)NOM
  7. OHNE DICH (BOUNE TRACK)
  8. BLACK INDUSTRIAL ELEVEN (BONUS TRACK)

Line up

  • Niklas Kvarforth: vocals, guitars
  • Peter Huss: guitars
  • Christian Larsson. bass
  • Rainer Tuomikanto: drums
  • Euge Valovirta: guitars

Voto medio utenti

Il titolo dell'album è tanto banale quanto efficacemente esplicativo del suo contenuto tetro, oscuro, soffocante e deprimente.
L'intro strumentale iniziale “Den Påtvingade Tvåsamheten” dopo un minuto interlocutorio parte inaspettatamente positiva e spumeggiante, ma è questione di venti secondi dopo dei quali partono delle linee di chitarra che inframmezzandosi con le parti suddette iniziano a creare un senso di inquietudine e angoscia crescente che sfocia nell'inizio della seconda traccia “Vilja & Dröm”. Pezzo bellissimo dove potenza rabbia e depressione si fondono come nelle migliori composizioni del gruppo. Qui si risentono le sonorità black del passato, Il cantato di Kvarforth è potente, rabbioso e malvagio al punto giusto e dona cattiveria al brano anche nei momenti più lenti, il resto del suono malsano è creato in musica dalle abilità tecniche degli altri componenti del gruppo.
Tutto il discorso cambia con la track seguente: “Framtidsutsikter” dove si parte con tempi lenti e cadenzati, qui la voce di Kvarforth è bassa e pulita e si amalgama bene con la melodia e la malinconia del suono delle chitarre in perfetto stile Shining. Dopo cinque minuti la musica e le vocals vanno in crescendo e pur mantenendosi su basse velocità terminano il brano con quel miscuglio di rabbia e desolazione tipica del gruppo. Ottimo l'assolo di chitarra con il quale termina il pezzo.
Con "Människotankens vägglösa rum" si cambia ancora. Questa volta si parte con uno "spiazzante" stile death metal tecnico che vede ancora Kvarforth adattarsi perfettamente ai riff taglienti delle chitarre per approdare un paio di minuti dopo ad una devastante e velocissima sezione in puro black metal stile Mayhem nella quale sembra riecheggiare la voce di Attila Chsiar. Dopo questa azzeccatissima sfuriata e dopo essere ritornati al tema iniziale di riff in stile death, parte un break lento ed estremamente melodico dove la voce bassa e calda di Kvarforth insieme alle chitarre acustiche ed elettriche descrivono probabilmente la parte più bella di tutto il disco. Questo break melodico viene quasi subito disintegrato dalle vocals rabbiose e cattive che riportano il brano sul binario death che fa da asse portante della traccia.
"Inga broar kvar att bränna", è musicalmente il pezzo più lento del disco, ma trasuda tutto il concept di negativismo, depressione e disperazione che è parte imprescindibile degli Shining. La voce di Kvarforth, prima appena filtrata e poi struggente e lancinante, dimostra ancora una volta la sua maestria nell'interpretare il mood malinconico, disperato e opprimente creato dalla musica della band, dove non vi è via di uscita nemmeno per un raggio di luce.
La traccia finale "Besök från i(ho)nom" inizia anch'essa abbastanza cadenzata per sfociare subito in accelerazioni rabbiose dove ancora una volta vocals e musica viaggiano all'unisono per descrivere oppressione, dolore e devastazione pervase da ira e cattiveria. A metà del brano e fino alla fine, pur su tempi lenti si viaggia a vette così alte che sembra di ascoltare gli ultimi Nocte Obducta che cantano in svedese.
Per me il disco vale sicuramente un 8 e mezzo. Qualcuno dei vecchi fans del gruppo potrà obbiettare, ma io penso e ho sempre pensato che un gruppo musicale abbia il diritto di evolversi musicalmente anche se questa evoluzione possa costare la perdita di sostenitori. L'importante è che lo spirito compositivo non sia dettato da scelte commerciali o da volontà altrui, ma che sia frutto dell'immaginazione e dell'arte di chi compone. Pur apprezzando l'intera discografia del gruppo, sono convinto che la strada intrapresa dagli Shining sia corretta e sono qui a sostenerli.
La voce di Kvarforth è sicuramente valorizzata nei brani più lenti ed evocativi dove Kvarforth può esprimere al massimo il suo spirito interpretativo e la sua estensione vocale, però a livello musicale i pezzi più veloci sono sicuramente i migliori e rappresentano appieno lo spirito sul quale si fonda e si caratterizza la musica degli Shining sin dal primo album. Pertanto pur essendo la voce di Kvarforth irrinunciabile agli Shining, i restanti membri del gruppo sono indispensabili a Kvarforth per caratterizzare il concetto musicale degli Shining. In conclusione affinché possano continuare ad esistere gli Shining, Kvarforth dovrà contenere la sua bravura al servizio della band e riservare qualche sorpresa creando magari un'altra identità musicale dove mettersi alla prova. Secondo questo ragionamento risulta indovinata la scelta di alternare in questo album i brani più lenti a quelli più veloci e discutibilissima la scelta di inserire nella versione limitata una spilla che inneggia al supporto all'uso di droghe pesanti.
Recensione a cura di Enrico Mazziotta

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 apr 2015 alle 10:13

Recensione ottima, ma hai sprecato troppo tempo Marco per un prodotto che non merita tutte queste parole, bastava un "album inutile e Niklas ai minimi termini (che sia finita l'eroina buona in Svezia?) " . Per fortuna ci restano i primi album...

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